Aumento di capitale da 50 milioni di euro, revisione delle scadenze dei debiti, attuazione del piano industriale con la chiusura della tratta adriatica.
Sembrano essere queste le linee guida decise dagli azionisti della compagnia ferroviaria insieme a Lazard, l'advisor, per risolvere la crisi finanziaria della società. Un'intervento da parte dei soci che si profila dunque molto più leggero dei 70 milioni preventivati in precedenza (in una prima fase si era parlato di 100) e che punta invece forte sullo riscadenzamento dei prestiti ottenuti dalle banche, compreso il leasing da 465 milioni per i treni. Altro punto nodale la richiesta di una revisione delle tariffe di accesso all'Alta Velocità, che dovrebbe incidere per 20 milioni.
Sul fronte operativo, al di là del taglio della linea adriatica, Italo punta al raddoppio delle tratte no-stop Milano-Roma, che arriverebbero a quota 12.
