Ultimo aggiornamento alle 08:59
|

Quello che
Bruno Colombo
non dice

di Remo Vangelista

Una lettera di passione. Bruno Colombo ha sofferto. Molto. Il suo marchio in quegli istanti passava definitivamente di mano e lui poteva solo assistere al passaggio, nulla di più.

Così la sera ha deciso di mettersi davanti a un computer per raccontare le sensazioni, il brivido del momento. Per un attimo si è forse ancora sentito “Il puma” (soprannome di vecchissima data n.d.r.). Ma cosa avrà sentito dentro il vecchio leone del turismo italiano? Dispiacere e rimpianto. Sarebbe bastata qualche misura meno azzardata sotto il punto di vista finanziario per tenere in piedi il Ventaglio.

Un gruppo che piaceva tanto, tantissimo, alla distribuzione. Le agenzie di viaggi vedevano in Colombo uno diverso dal resto del mercato dei tour operator. Forse lo consideravano uno di loro e per certi versi lo hanno sorretto sino alla fine. Anche quando il malato Ventaglio era giunto al capitolo finale. Bruno prima di mandare la lettera ai giornali ha preso in mano il telefono per spiegare che nel giro di qualche minuto sarebbe arrivata la sua mail di spiegazione. Un modo per sentirsi ancora al centro del mercato, forse del mondo.

Poi prima di attaccare quasi a basso voce mi ha detto: "Ma lo sai chi potrebbe avere comprato?" Al mio silenzio ha chiuso il discorso: “Dai lasciamo perdere, va bene così”.

Bravo Presidente, va bene così.

Twitter @removangelista

Leggi anche: Ventaglio, Bruno Colombo
/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi