Conquistato dalla velocità. Attratto dalla voglia irresistibile di tornare a solcare il mercato.
Sergio Testi è improvvisamente riapparso sul palcoscenico per andare a occupare la carica di amministratore delegato di Best Tours. Marchio glorioso che per lungo tempo ha significato viaggi di alto livello. Un t.o. finito prima nel calderone Ventaglio, poi nella crisi Kuoni.
Sembrava scomparso, prima che Alessandro Rosso decidesse di tentare la risalita. Ora, dopo la prima fase di studio, l'operatore gioca la carta pesante.
Arriva Sergio da Cuneo, uno che per lunghe stagioni è stato la faccia, la macchina e il commerciale di Alpitour. Tutto questo prima dell'arrivo dei fondi sulla plancia di comando. Arrivo che nel giro di breve tempo portò all'uscita di Testi. Senza una dichiarazione fuori posto, magari solo con un mezzo sorriso. Forse a nascondere il velo di tristezza.
E adesso?
Ci risiamo. Da qualche giorno ho preso in mano il tour operator e sento che si può fare bene. Bisogna ripartire da qualche punto fondamentale.
Facciamo l'elenco?
È importante ricreare un rapporto tra produttori, distributori e cliente finale. Bisogna alzare il livello di sensibilità nei confronti dell'utente finale. Non possiamo perdere i segnali che arrivano a ciclo continuo.
Andiamo avanti.
Best Tours dovrà necessariamente implementare l'offerta e costruire i pacchetti intorno al cliente. Bisogna dimenticare la storia e l'esperienza. Ripartire con rapidità. Non ci sono altre strade.
E un occhio alla tecnologia.
Costruiremo una piattaforma moderna per accelerare le risposte e incentivare le vendite. Bisogna correre.
In fondo è quello che le ha chiesto Alessandro Rosso
Mi ha convinto la sua velocità, la voglia di prendere decisioni in tempo zero e l'intenzione di diversificare. Poi la ricerca costante dell'innovazione farà la differenza.
Dovrà fare ripartire la domanda
È un marchio ancora riconosciuto e questo ci offre un bel punto di partenza. Seguiremo la distribuzione a ritmo continuo e servirà uno zoccolo duro.
Con quante adv intende lavorare?
Oggi sono 2.500, ma credo indispensabile alzare l'asticella andando a coprire meglio il territorio. Se abbiamo trascurato qualcuno faremo un passo indietro per riaprire il dialogo.
Un pacchetto di adv selezionate e massima flessibilità. L'unica ricetta che si mostra vincente. Un modello da seguire?
Ho seguito con attenzione alcuni operatori medio-piccoli e le loro performance sono sotto gli occhi di tutti.
Cosa rimane delle lunghe stagioni in casa Alpitour?
La grande professionalità dei dipendenti Alpi. Un valore aggiunto incredibile.
Alla fine è ancora tifoso?
Ma come potrei dimenticare un mondo di quel tipo? Sono certo che Alpitour guiderà sempre il mercato.
Cosa porterà di Alpi dentro Best Tours?
La voglia di organizzare gruppi di lavoro veloci e dotati di grande flessibilità. Le persone possono ancora fare la differenza.
Intanto valuta di aprire nuovi segmenti di mercato?
Mi piacerebbe fare una linea di prodotto per l'Italia servendo sempre la fascia medio-alta.
Non le sembra vecchio stile?
No, perché immagino un prodotto Italia con solo volo o solo hotel. Qualcosa di dedicato che può attrarre.
Forse bisogna rafforzare Best sul corto-medio raggio?
Diciamo che abbiamo in mente di sviluppare questa fascia oltre a Marocco ed Egitto. Siamo in fase avanzata.
Ma il rilancio passerà anche attraverso la personalizzazione del lungo raggio?
Indispensabile con questa fase di mercato, aggredito dalla crisi economica. I tempi sono cambiati e serve velocità in tutti i comparti.
I tempi sono corti. Non c'è tempo da perdere...
Lo so bene e per questo sono concentrato su questo progetto. Un tempo si facevano progetti ad ampio respiro, oggi si lavora sull'immediato. Ma siamo pronti. Tra poco faremo capire che facciamo sul serio.
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