Ultimo aggiornamento alle 15:25
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Network sempre più vicini ai tour operator, filiera alla prova

di Francesco Zucco

Quasi come due separati in casa.

Anche se t.o. e distribuzione continuano a disporsi fieramente su fronti opposti, il business ha iniziato ad avvicinarsi: così, sempre più spesso, le due fazioni si trovano costrette a convivere sul terreno della programmazione.

Sebbene sia ancora presto parlare di un ritorno al passato (quando di fatto i tour operator non esistevano ed erano solo le agenzie a costruire pacchetti), qualcosa si sta muovendo: per network e agenzie di viaggi, infatti, soggiorni e tour 'fatti in casa' stanno guadagnando quote sul venduto complessivo.

"L'agenzia di viaggi fa sempre di più il tour operator: è stato così nel 2013 e lo sarà ancora di più nel 2014" afferma il vicepresidente di Marsupio Massimo Caravita. Così, i network si attrezzano e sempre di più offrono ai punti vendita una propria programmazione.

Su un dato, tutti sono concordi: a dare una spinta al trend è stata soprattutto la costruzione 'in serie' dei pacchetti dei tour operator. Il business model di gran parte degli operatori (esclusi ovviamente i tailor made) si basa proprio sul proporre singole soluzioni di viaggio su larga scala.

Ma le esigenze della clientela, oggi ben più di ieri, sono maggiormente variegate. Così per le agenzie di viaggi costruire pacchetti è diventata una necessità.

La tendenza, però, si potrebbe fermare prima di un capovolgimento dei ruoli. Almeno per Pier Giorgio Reggio, amministratore delegato di G40-Mondo di Vacanze, che non vede (almeno nel breve termine) una confluenza tra network e tour operator. "Non credo che si arriverà a una situazione del genere. Certo, le distanze si stanno riducendo. Inoltre c’è stata una rincorsa all'integrazione verticale".

L'ipotesi 'distribuzione uguale produzione' non convince nemmeno Giorgio Lotti, direttore commerciale di Open Travel network. "Se le agenzie adottassero lo stesso business model dei tour operator si troverebbero ad affrontare i medesimi problemi".

Anche Dante Colitta, direttore commerciale Bravo Net-HpVacanze, sottolinea le difficoltà: "Il pacchetto fatto in casa può sembrare più conveniente all’agenzia di viaggi, ma è anche più pericoloso. Non sono molti quelli che costruiscono i viaggi da sè conoscendone i rischi".

La convenienza (che si può riflettere sia in prezzi più concorrenziali che in margini più elevati) è spesso un’attrazione forte per le agenzie. Ma il caso Egitto ha anche dimostrato quali e quanti possono essere i rischi di impresa.

Allo stesso tempo, però, ha logorato i rapporti all’interno della filiera. Ora si tratta di ritrovare un equilibrio tra operatori e distribuzione.

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