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La sentenza dei network: "Troppi contrasti con i t.o."

di Daniele Marucco

Un contrasto venuto allo scoperto. Se fino a qualche mese fa l’esistenza di un doppio fronte tour operator-agenzie di viaggi era cosa nota solo agli addetti ai lavori, la vicenda Egitto ha portato allo scoperto contrasti che finora avevano tenuto ben lontana la clientela.

“Ora se ne sono accorti anche i clienti - si rammarica Dante Colitta, direttore commerciale di Bravo Net-HpVacanze -. Molti agenti, infatti, prima hanno proposto con entusiasmo certi operatori; poi, pochi giorni dopo, li hanno criticati aspramente. Abbiamo offerto l’immagine di un comparto diviso, che non si parla e non condivide le regole”. Un’analisi impietosa, che però mette in luce tutte le consegenze che le varie polemiche legate alle cancellazioni sull’Egitto si sono portate dietro.

Particolarmente critico verso i t.o. Massimo Caravita, vicepresidente di Marsupio, mentre Piergiorgio Reggio, a.d. Mondo di Vacanze di G40 Travel Group, osserva: “Ancora una volta è emersa la mancanza di comunicazione e la necessità di ridiscutere con gli operatori il ruolo dell’agenzia”. Sulla stessa linea Manuela Marazzini, responsabile marketing e prodotto Le Marmotte, che aggiunge: “L’adv dev’essere considerata parte attiva, quindi remunerata, e non solo un soggetto sul quale scaricare problematiche e difficoltà”.

La questione dell'offerta dei t.o.
La vicenda egiziana, del resto, è stata un vero spartiacque per la stagione, e ha messo in luce un altro nervo scoperto: la riduzione dell’offerta da parte dei tour operator. Questa infatti è stata l’estate della scarsa disponibilità di posti sui voli e nelle strutture alberghiere di alcune destinazioni del Mediterraneo. A dimostrarlo la difficoltà degli agenti a riproteggere i clienti all’indomani dello stop alle partenze verso l’Egitto. “In molte situazioni il periodo di ferie blindato e il sold-out di tutte le altre mete hanno forzatamente indotto i clienti a richiedere il rimborso - ricorda Ezio Birondi, a.d. di Last Minute Tour -. Questo perché l’offerta di prodotto immessa sul mercato era molto inferiore rispetto agli anni precedenti”.

A riprova della riduzione delle promozioni, Sabrina Nadaletti, responsabile turismo di Gattinoni, afferma: “Alcuni fornitori hanno attuato politiche più oculate, che hanno permesso di vendere con un po’ più di anticipo. Inoltre, riduzioni e accorpamenti di charter hanno fatto sì che diminuissero le offerte”.

Leggi anche: Mar Rosso, Egitto, Farnesina, Network
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