"Sarà una misura impopolare, ma rimango fautore del preventivo a pagamento".
Ramon Parisi, neo direttore generale di Marevero, non ha dubbi: se da una parte una fee preliminare al contratto di viaggio non basterebbe certo a risanare i conti di alcune agenzie, dall'altra servirebbe a restituire il giusto valore all'impegno del dettagliante.
"Fare un preventivo richiede tempo, energia e la calibratura sulle esigenze del cliente - aggiunge Parisi -, perché questa professionalità non dovrebbe venire in qualche modo remunerata?".
Infondati, poi, i timori di perdere in questo modo i clienti prima ancora di formulare un'offerta. "Non credo negli effetti collaterali catastrofici legati al preventivo a pagamento, anche perché - precisa Parisi - si tratterebbe di una cifra simbolica, che andrebbe poi scontata nella prenotazione del viaggio". Quanto basta "per scoraggiare tutti quei clienti non interessati già a priori a finalizzare la pratica".