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Il messaggio delle aziende per la politica

di Cristina Peroglio

Hanno una visione ampia le aziende del turismo quando si rapportano con il futuro Governo del Paese.

La quarta ed ultima puntata del viaggio che TTG Italia ha effettuato fra i programmi delle diverse forze politiche in corsa per le prossime elezioni è dedicata alle imprese, e alle richieste che le pmi del turismo indirizzano alla politica. E la sorpresa, positiva, è che questi imprenditori e manager non hanno la visione ristretta dei bottegai, ma dibattono di cuneo fiscale, di consumi da sbloccare, di infrastrutture da potenziare, di una visione strategica e complessiva delle politiche del turismo.

E tracciano un programma. Forse il migliore fra tutti quelli finora presentati ai lettori.

Non solo tasse
Se la campagna elettorale si sta incancrenendo sulla battaglia al ribasso delle tasse, non è questa la prima richiesta che arriva dalle aziende del turismo. "Aspettiamo di conoscere se e come il nuovo Governo attuerà delle reali misure di rilancio dello sviluppo economico, dell'occupazione, del reddito delle imprese e dei lavoratori tramite per esempio l'abbattimento del cuneo fiscale, tema personalmente molto sentito" esordisce Luca Patané, presidente Uvet-Itn.

Il cuneo fiscale e il possibile rilancio dei consumi che se ne può ottenere è uno dei temi principe nelle richieste delle imprese. "Perché è vero che la tassazione è un po' alta - dice Pietro Irollo, presidente di Gialpi T.O. -, ma il problema vero è il costo del lavoro. Bisogna intervenire sul cuneo fiscale: abbassando il costo del lavoro si può aumentare la disponibilità in busta paga, e quindi favorire anche una ripresa della domanda".

È questo il pilastro anche per Isabella Candelori, direttore vendite di InViaggi: "Spero che il nuovo Governo riesca a ricreare un clima di fiducia che sblocchi i consumi - dice -. Bisogna abbattere il blocco degli impauriti".

Visione strategica
La richiesta principale, però, è quella di riconoscere la centralità del comparto per l'economia italiana. "Al nuovo Governo facciamo le stesse identiche richieste che ormai da tempo l’industria turistica avanza a tutti i Governi che si sono succeduti, purtroppo senza aver ottenuto risultati concreti - dice Elena David, amministratore delegato di Una Hotels -. Richiediamo di impostare una politica industriale del Paese che non guardi al turismo come a un settore accessorio, bensì come ad un vero e proprio comparto industriale di cui tener conto nello sviluppo delle politiche di tutti i Ministeri".

Centralità e unitarietà sono i cardini del discorso, insieme a un'attezione per tutta la filiera: "Chiediamo il riconoscimento dell'importanza e del valore imprenditoriale anche per il comparto turistico della distribuzione e dell'outgoing" dice Piergiorgio Reggio, amministratore delegato di G40 Travel Group.

Che avanza anche una richiesta non da poco: "Serve maggiore chiarezza, continuità di informazione e comunicazione sulle normative - dice -. Cito ad esempio il redditometro e la circolazione del contante: una volta emanate sono state soggette a continue modifiche con scarse comunicazioni, cosa che ha generato confusione, timori e un blocco dei consumi".

Infrastrutture
Il piano dei trasporti e delle opere pubbliche è un tasto sensibile per chi opera nel comparto turistico. "Un argomento enorme - dice Irollo di Gialpi - soprattutto al Sud, dovre vanno fatti interventi rapidi sia sugli aeroporti che sulla rete stradale".

Specifica meglio Andrea Tavella, direttore commerciale e marketing mercato Italia di Costa Crociere: "Proporrei come priorità gli investimenti in infrastrutture e servizi dedicati esclusivamente alle navi da crociera e ai crocieristi - dice -. Un consistente potenziale di futuri visitatori che  scoprono l'Italia arrivando dal mare, un'opportunità che chi governa dovrebbe considerare attraverso una più sistemica collaborazione con il nostro settore".

Porta acqua al suo mulino anche Gianluca Pinto, responsabile marketing di Ntv: "Chiediamo che il prossimo governo si ponga come obiettivo l'attuazione della piena liberalizzazione del trasporto ferroviario sull'Alta Velocità, rendendo effettiva l'istituzione dell'Authority dei Trasporti" perché, dice, "appaiono del tutto evidenti i benefici derivanti dal potenziamento delle infrastrutture e dall’aumento della concorrenza tra i fornitori per il turismo italiano".

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