Ultimo aggiornamento alle 10:05
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Retroscena:
Gabriele Burgio
prende le misure

di Remo Vangelista

Si aggiusta la giacca. Poi si siede sulla poltrona e guarda con attenzione la platea dell’auditorium di Palazzo Lombardia. Gabriele Burgio è l’osservato speciale dell'ultima convention Alpitour dedicata alla divisione Premium.

Il presidente racconta i suoi primi mesi alla guida dell’azienda. Tra sorprese e voglia di cambiare per "dare sempre una risposta", si racconta e spiega la sua scelta tra un amore mai finito con il mondo alberghiero e una casa in terra di Spagna.

Parla di tour operator e agenzie di viaggi. Due mondi che negli ultimi tempi sembrano sempre più distanti. Due mondi che Burgio inizia a conoscere e lo spiega meglio durante la pausa lavori incontrando la stampa.

Si vede che il presidente sta cercando di prendere le misure a questo nuovo settore, settore dove il mestiere dell’operatore potrebbe perdere spazio se non si interviene subito. Burgio, seduto tra Carlo Stradiotti e Pier Ezhaya, misura le parole e dichiara che la nuova stagione invernale non regalerà grandi soddisfazioni. Per tenere il colpo sarà necessario fare una piccola rivoluzione.

"Gli azionisti ci stanno mettendo alla prova e noi stiamo adottando una nuova filosofia: ascoltare di più i clienti e la distribuzione - sostiene Burgio -. Abbiamo deciso di snellire l’azienda perché abbiamo trovato troppi marchi nel gruppo. Ora serve qualche mese per dare una nuova identità".

Poi il presidente si sofferma anche sul ruolo dei tour operator nel mercato, "troppo noiosi e ripetitivi. Bisogna pensare a dare immagine di grande vivacità con nuove collezioni stagionali".

Qualche spiraglio arriva anche dal fronte dei numeri e Burgio non si nasconde, spiegando che "è inutile nascondere che stiamo vivendo un dicembre debole. Però arrivano segnali sorprendenti dalla prossima stagione. Sono mesi che registriamo riscontri negativi e per la prima volta ho visto un segno più nella casella delle vendite. Una discreta iniezione di fiducia. Di questi tempi può fare molto".

Lo dice sorridendo e guarda Stradiotti, che avrà il compito di ridare fiato a tutta l’area Easy e tenere sotto pressione il comparto charter che, per alcuni addetti ai lavori, soffre la diminuzione dell’offerta.

Il direttore Aviation di Alpi è un navigatore esperto e vede una contrazione di mercato, ma guarda oltre spiegando: "Serve una programmazione più credibile da parte di tutti, inutile nasconderlo. Per esempio, in molti danno le Maldive a fine corsa, noi no. Infatti la programmazione charter va avanti e ci crediamo".

Twitter @removangelista

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