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Il filosofo che guida Hotelplan. Marco Cisini al banco di prova

di Remo Vangelista

Sorride e non rinuncia al confronto. In molti attendono di vedere cosa sarà capace di fare Marco Cisini, 43 anni, erede di Anna Schuepbach alla guida di Hotelplan Italia. Tanti si sarebbero già stufati di sentire tutti i giorni il confronto con la signora svizzera che per lunghi anni da corso Italia a Milano ha condotto l'operatore. Dal 1° maggio scorso il timone è passato nella mani di Cisini che non si stufa mai e apre l'intervista ammettendo che "si tratta di un'eredità pesante. Anna è stata un grande punto di riferimento per tutto il mercato e oggi mi consiglia e supporta nella mia attività. Siamo amici da tempo e in questa fase la sua presenza è molto preziosa".

Due modi di gestire l'azienda completamente diversi...
Lei raffinata ed elegante con grande nobiltà strategica, mentre io sono sempre passato per il filosofo della compagnia.

Da ultimo del gruppo a d.g. di Hotelplan. Il gioco si fa duro.
Sono entrato in azienda 20 anni fa, ero veramente l'ultimo del gruppo e dovevo occuparmi degli Stati Uniti. Si cercavano nuovi mercati ed era necessario lavorare anche sui voli di linea dopo tanto charter. Ora vi sono pochi spazi per sperimentare, bisogna portare a casa i risultati.

Lo sa che l'aspettano tutti al varco?
Come no. In questo mercato tutto passa attraverso le performance aziendali. Il giudizio su Marco Cisini è sospeso. Mi attende un bel banco di prova.

Intanto a fine estate scade il contratto di solidarietà. Tutti pronti con il fucile?
Guardi che consideriamo e considero tutte le soluzioni. Troppo facile scegliere le più semplici. Prima ci sarebbe un altro passaggio decisivo.

Quale?
Sarà importante vedere in quale forma fisica ci presenteremo ad agosto. Poi faremo tutte le considerazioni del caso senza lasciarne nessuna per strada.

Dalla casa madre di Zurigo piovono pressioni?
Non tanto dal punto di vista fisico, ma psicologicamente sento la pressione. Inevitabile.

Hotelplan arriva da 2 stagioni poco esaltanti. I primi segnali 2011 cosa dicono?
Siamo in recupero e lo si è visto già quest'estate. Su alcune mete abbiamo ripreso a correre.

Anche su un mercato congestionato come le Maldive?
Noi siamo il referente di mercato per il target medio alto. Ormai non esiste più un singolo referente su nessuna destinazione. Chi sostiene il contrario
racconta frottole.

Intanto i primi dieci giorni di gennaio...
Numeri mai visti per noi. Sia per ricavi sia per marginalità.

Buon avvio, ma le previsioni?
In linea con il budget che prevede una leggera crescita dei ricavi. Ma grande attenzione alla qualità del venduto.

Una bella sfida.
Purtroppo piovono in agenzia prezzi fuori da ogni logica. Il prodotto però farà ancora la differenza.

Su alcune aree l'offerta è calata?
Non ci sembra. Prenda le Maldive per esempio. Abbiamo gli stessi voli dall'Italia con una compagnia aerea in meno (Livingston, ndr).  Comunque bisogna tenere d'occhio la qualità di Emirates perché questo vettore cresce a grande velocità. Con qualche segreto.

Per esempio?
Sono stato a Dubai è mi ha colpito lo spirito aziendale. Ci credono tutti e si vede. Nel trasporto aereo si investe poco nel servizio. Emirates invece lo sta facendo e conquista punti ovunque.

Forse si fanno guidare dalla domanda?
Infatti si adeguano al nuovo mercato. Le aziende vanno in crisi perché non seguono le evoluzioni di mercato. Non basta più cambiare il vestito, ma bisogna guardare anche ai contenuti. A Dubai hanno capito prima di tutti che bisogna osare.

Senza limiti?
Sì, perché nelle fasi di difficoltà non vi sono limiti alla fantasia.

Ma nel tour operating si può fare?
Purtroppo si investe poco nelle idee e tutti urlano. Se decidi di urlare di più finisci per penalizzare il mercato.

A proposito di mercato. Sempre fermo a 2.500 punti vendita?
In fondo questo zoccolo duro produce l'80 per cento dei ricavi. Non possiamo prescindere da queste agenzie.

E dai network?
Sono tanti e poi facciamo distinzione se parliamo di proprietà o gruppi d'acquisto. In fondo mi pare che si sposino male con l'individualità di questi tempi.

Un network da seguire?
Welcome, per tanti motivi.

Concorrenti da invitare a pranzo?
Quality Group in particolare Michele Serra e Renato Bomben e poi Idee per Viaggiare. Orgoglioso di concorrere con loro.

Da evitare?
Passiamo alla prossima, non è il caso.

Manager che vorrebbe acquistare sul calcio mercato?
Frederic Naar e Davide Catania, ma sarà difficile.

La storia d'amore tra Lufthansa e Hotelplan è giunta al capolinea?
I vettori europei soffrono. Tagliano solo i costi e non parlano di rinnovamento. Un peccato.

Vale anche per Alitalia?
La compagnia di prima non mi piaceva. Ora voglio conoscerla meglio perché mi stuzzica.

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