Villaggistica da un lato e crociere dall'altro: la concorrenza tra forme diverse di vacanza tocca molti fronti, dal pricing ai servizi ancillary. Ma dal dibattito all'interno dell'Italian Cruise Day 2012 si delinea un comune denominatore uguale per tutti: gli agenti di viaggi come vero volano delle vendite.
“Le differenze tra i prodotti esistono sul piano della competitività – è il parere di Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour -, perchè la modalità di fruizione della vacanza è molto simile”. Che sia villaggio o crociera, l'italianità del prodotto finale è uno degli aspetti più ricercati e promossi, pur con diverse possibilità di investimento.
“Le compagnie di crociera sono colossi multinazionali – sottolinea Massimo Zanon, direttore commerciale de iGV -, con capacità finanziarie non paragonabili ad altre realtà turistiche pur solide”.
La questione del pricing, centrale nel recente dibattito sulla crocieristica, si conferma un fattore fondamentale anche nel confronto tra vacanza in villaggio e crociera. Anche se, suggerisce Federico Costa, presidente di Top Cruises, “considerando quanto si spende al giorno in crociera e quanto nel villaggio, il budget finale è simile anche se le crociere partono da prezzi iniziali più concorrenziali”.
La questione dei costi ancillary è il vero nodo cruciale che differenzia crociere e villaggi, questi ultimi con meno possibilità di aggiungere ulteriori costi in loco al pacchetto. Silversea risolve “proponendo un all inclusive molto alto come prezzo base, ma che comprende tutto, anche se abbiamo un prodotto così particolare che il prezzo finale conta relativamente”, spiega Alessandra Carabella, sales manager per l'Italia della compagnia.
Mentre per Norwegian Cruise Lines, aggiunge Federico Testorio, sales manager per l'Italia, “abbiamo prezzi di partenza competitivi che poi vengono compensati dai servizi di bordo a pagamento”.
