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Rialzo prezzi
Le crociere
a un bivio

di Rita Pucci

Rialzare i prezzi. Riparte da questo imperativo la stagione 2013 delle crociere, dopo un 2012 caratterizzato da volumi di traffico in sostanziale tenuta, ma margini in forte discesa.

Non basta l'innovazione di prodotto, né lo spostamento della competizione sui servizi forniti alla clientela, il diktat della prossima stagione risponde a un nome solo: aumentare il prezzo medio. Una consapevolezza da cui il business del mare deve ripartire, per non incorrere nel rischio di svalutare l'intero prodotto.

Margini in discesa
"I volumi sono sì cresciuti - spiega il country manager Italia di Msc Crociere, Leonardo Massa -, rispondendo all'aumento di offerta immessa sul mercato, ma i margini sono irrimediabilmente scesi". Tra i fattori determinanti, rileva il manager "il naufragio della Concordia dello scorso gennaio che ha avuto ripercussioni sull'intero settore, portando a un crollo delle vendite nel primo semestre 2012 e a una contrazione fortissima dei prezzi".

Un trend confermato anche dall’Italian Cruise Watch: i primi sei mesi dell'anno hanno visto i passeggeri delle crociere in calo del 10,8 per cento sullo stesso periodo del 2011. Ma fortunatamente le stime di chiusura per la stagione in corso parlano di una flessione complessiva del 4,2 per cento, in netta ripresa rispetto al periodo gennaio-giugno.

I rischi per le agenzie
Se da un lato, in un periodo di crisi dei consumi, il prezzo basso può aver fatto da attrattore, dall'altro sono anche i distributori che rischiano di perdere redditività dalle vendite: "Dobbiamo svolgere un buon lavoro di comunicazione - spiega ancora Massa -, rivolgendoci al trade e contemporaneamente al cliente finale, per far riacquistare valore al prodotto crociera". Il pericolo, infatti, è quello di una svalutazione dell'intero comparto: "Si potrebbe pensare che un prezzo troppo basso spaventi il cliente - evidenzia Domenico Pellegrino, managing director Msc -  che teme la mancanza di qualità di ciò che sta acquistando".

I nodi da sciogliere
I giochi di equilibrio sono molto delicati, in un momento come questo: "Oggi c'è una situazione di ottimismo nel comparto visti i risultati raggiunti nonostante la crisi e l'effetto Concordia - mette infatti in luce Roberto Martinoli, delegato per l'Italia dell'European Cruise Council -, ma non possiamo negare che il cliente in questo momento cerca vacanze economiche".  Mario Martini, senior consultant di Costa Crociere, pone l'accento sulla redditività delle operazioni dei giganti del mare: "I prezzi sono sempre più concorrenziali e in futuro - analizza - le partite si giocheranno intorno a navi da 3-5mila passeggeri, che sono quelle a maggiore redditività per gli armatori".

Le cifre parlano chiaro. Secondo i dati Gfk, le crociere hanno registrato un +3 per cento per le prenotazioni a settembre rispetto a quelle tra giugno e agosto 2011. Nei 3 mesi estivi il bilancio segna infatti una flessione ridotta all'1 per cento per i colossi del mare, contro il -14 per cento (sia per pax sia per fatturato) delle partenze tra maggio e ottobre dell’intero comparto del turismo. E il trend sembrerebbe in miglioramento per i mesi invernali: i primi dati prevedono una flessione contenuta al 7 per cento.

Ora però non basta più far salire a bordo i passeggeri, è necessario tornare a guardare alla redditività degli investimenti, sia per i produttori che per i distributori del comparto crociere.

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