Ultimo aggiornamento alle 08:49
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Grandi manovre
in casa Uvet

di Francesco Zucco

Le voci di corridoio portano tutte a Uvet. Se si stilasse una classifica dei nomi del networking che ricorrono più spesso nei rumors del 2012, ai primi posti ci sarebbe di sicuro la rete guidata da Luca Patané (nella foto). Che per quest'anno ha una lunga lista di desideri, a iniziare dallo sbarco in forze nel settore del tour operating.

"Servono integrazione e prodotti in esclusiva, oltre a una politica di branding molto forte": come è sua abitudine, Patané lascia da parte i lunghi discorsi e arriva al nocciolo della questione. Che si può tradurre in tre principi: alleanze forti, marchi forti e prodotti forti.

Una strategia figlia sicuramente di quella grande rivoluzione che negli scorsi anni ha modificato profondamente lo scenario del turismo intermediato. L'uscita di scena di molti grandi tour operator e, con essa, di una fetta consistente di brand ben noti al consumatore finale, ha avuto un doppio effetto: da un lato rafforzare il sistema della distribuzione organizzata, dall'altro generare la necessità di marchi importanti. Ma, proprio quando diversi grandi nomi del tour operating avevano lasciato il mercato, a far nascere brand importanti ci stanno pensando i network. E Uvet non è l'unico che sta progettando di ottenere maggiore visibilità nei confronti del cliente finale. Anche con prodotti in esclusiva.

Rapporti di filiera: un nuovo modello
La strategia potrebbe realizzarsi in diversi modi. "Stiamo collaudando alcune strade" afferma Patané. Una di queste, non è un mistero, è l'interesse per Valtur. Un'azienda, non a caso, con un prodotto proprio e un brand conosciuto dal mercato. "Ma non si tratta solo di Valtur - precisa Patané -. Ci sono diverse occasioni in giro sul mercato. Si può fare un buono shopping quest'anno". Un intento per il quale è necessario avere anche un po' di cassa. La questione non preoccupa Patané: "Chiuderemo il 2012 con un utile a 300mila euro - anticipa -. Ed è questa la cosa più importante: che siamo in buona salute".

I numeri, dunque, incoraggiano i progetti di crescita del gruppo, anche se il contesto generale non è sicuramente semplice. "È un anno in cui stanno soffrendo tutti - spiega il presidente -. Noi, come gruppo, stiamo andando bene. La parte che sta accusando di più i colpi delle difficoltà economiche è quella delle agenzie di viaggi. Speriamo di superare questo momento". Un panorama generato almeno in parte dai problemi sul fronte dei consumi. "La gente ha paura a spendere - prosegue il presidente del gruppo - e c'è la questione dei prezzi last minute". Risultato delle due tendenze: "Magari crescono i passeggeri, ma il fatturato non sale in egual misura. È una situazione difficile".

La filiera
Questo per quanto riguarda il lato dei rapporti con il consumatore. Ma anche la filiera deve destreggiarsi in un contesto tutt'altro che semplice. "Sul mercato, in questo momento, c'è confusione e insicurezza - è l'analisi di Patané -. Ci sono anche aziende con nervi poco saldi". La via d'uscita, secondo Uvet-Itn è "ripensare un po' tutto, in base alle esigenze del mercato attuale, a partire dai rapporti con i fornitori". Un processo in parte già avviato dal settore con le due maxioperazioni che nel giro di poche settimane, a fine 2011, hanno cambiato radicalmente il mercato: la nascita dei poli Alpitour-Costa e Msc-Bluvacanze. "La risposta di Uvet a tutto questo - afferma Patané - è il progetto di acquisire un tour operator. Perché, ripeto, è importante avere un'esclusiva".

Il cammino è stato tracciato con FreeTravel, il brand del gruppo dedicato appunto all'attività di tour operating. Un primo passo, che prelude però a operazioni più importanti nei prossimi mesi. E la strategia del gruppo non esclude di ampliare l'attività anche su altri fronti. Sempre per ripensare i rapporti all'interno della filiera.

Leggi anche: Luca Patané, Uvet
Altri temi: Valtur, uvet itn
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