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La seconda giovinezza della Cina
Serra, Mistral: “Il 2024 anno della svolta”

di Isabella Cattoni

“L’anno scorso abbiamo chiuso con ottimi numeri, malgrado l’assenza della Cina. Proprio per questo, adesso che questa destinazione è ripartita, puntiamo a raggiungere risultati brillanti”. Non ha dubbi Michele Serra, a.d. di Mistral Tour Internazionale e presidente di Quality Group, nello scommettere sul prodotto che più di ogni altro ha caratterizzato le origini e la storia di Mistral.

“Siamo partiti nel 1975 proprio con la Cina – racconta il presidente con una punta di nostalgia durante una serata di presentazione a Milano -, pionieri su una meta che ha vissuto momenti di eccellenza. Fino ad arrivare al 2008, quando il gran rimbalzo avvenuto durante le Olimpiadi ha trasformato il Paese in un grande cantiere, rischiando di snaturare quello che i clienti volevano e percepivano come ‘la vera Cina’. Ma dal 2017 questa tendenza si è invertita, facendone un Paese da ri-scoprire per diverse ragioni”.

Innanzitutto, “la Cina è il volto del futuro. Inoltre, colmato il gap che il Paese pativa nei confronti del modello occidentale, è pronta a riscoprire e valorizzare al meglio le proprie tradizioni. E, non da ultimo, la Cina è specchio di un’evoluzione tecnologica e infrastrutturale che si traduce in un elevato livello di servizi. Fattore che la rende molto interessante anche per una clientela di alto livello”.

La ripartenza dei flussi verso il Paese coincide con la possibilità di entrare senza visto dall’Italia per soggiorni fino a 15 giorni di durata. “Una svolta, che dovrebbe quest’anno portarci a trasportare mille500 passeggeri”.

“La Cina rappresenta un prodotto dalle potenzialità infinite – aggiunge Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group -, che siamo stati in grado di preservare anche nei periodi della pandemia, sostenendo i nostri collaboratori locali in vista di una ripartenza che eravamo certi sarebbe arrivata. Ora stiamo raccogliendo i frutti di questa politica”.

“Per Mistral – chiude Serra- il 2023 è stato un anno record quanto a fatturato, malgrado l’assenza della Cina. Per questo mi attendo nel 2024 una crescita incisiva. E il caro prezzi – che si attesta in generale su un incremento medio del 20% - al momento non ci spaventa: i nostri clienti appartengono a un target medio alto che almeno fino ad ora non risulta condizionato più di tanto dalle oscillazioni delle tariffe”.

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