Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Pochi voli e prezzi alti:
per i t.o. 2024 in salita

di Isabella Cattoni

La situazione voli e i rapporti con le compagnie aeree non cessano di agitare i sonni dei tour operator, che continuano a riscontrare notevoli difficoltà sia sul fronte della programmazione sia su quello della vendita di viaggi a prezzi equilibrati.

“I voli sono ancora molto, troppo cari – lamenta il ceo di World Explorer, Alessandro Simonetti -; non tutti i vettori hanno ricevuto i nuovi aeromobili ordinati e quindi il costo dei collegamenti non diminuisce. Contiamo che nella seconda metà del 2024, quando dovrebbe esserci una maggiore offerta di posti, le tariffe possano finalmente scendere”.

Opinione condivisa da Ludovico Scortichini, ceo di Go World: “La situazione resta complessa, con pochissimi vettori che hanno aumentato l’offerta. Ritengo che almeno fino a fine estate non ci saranno grandi cambiamenti. Il ritorno a una quasi normalità auspico possa manifestarsi nel 2025, altrimenti il lavoro di t.o. diventerà ancora più difficile”.

Poca offerta e prezzi alti: “Anche se è ancora lontana dall’essere completata, la normalizzazione dei collegamenti aerei è in corso – aggiunge la p.m. di King Holidays, Barbara Cipolloni -. Sul fronte dei prezzi però registriamo ancora incrementi importanti, nonostante l’acquisto dei posti con un anno di anticipo. Purtroppo sono cambiate le politiche commerciali dei vettori, nella maggior parte dei casi legate ad algoritmi che si muovono a discapito delle esigenze di pianificazione dei t.o., con regole sempre più rigide sui contratti di acquisto in vuoto/pieno”.

A influire è poi anche la situazione geopolitica internazionale: “Si stava tornando con grande fatica alla normalità – spiega il direttore commerciale di Futura Vacanze, Belinda Coccia -, ma proprio la situazione internazionale ha inferto nuovamente un duro colpo al settore del trasporto aereo, riducendo la programmazione dei voli verso determinate aree geografiche e di conseguenza facendo in qualche caso aumentare i costi su altre parti del mondo”.

Situazione ancora complessa anche per il direttore prodotto e sviluppo di Fruit Viaggi, Giuseppe Falco, che sottolinea le problematiche connesse agli stop forzati di alcune tipologie di aerei e alla rischedulazione dei voli con la cancellazione di alcune rotte interessate da un calo di booking. Getta invece acqua sul fuoco il presidente del Gruppo Nicolaus, Roberto Pagliara, per il quale si andrebbe verso una progressiva normalizzazione di prezzi e capacità aerea.

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