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Europa del Nord, Usa e Africa: l’alternativa di Quality Group

Le mete nordeuropee, ma anche alcune destinazioni a lugo raggio, stanno indirettamente beneficiano delle difficoltà che tuta l’area mediorientale sta attraversando a causa del conflitto in Israele.

A confermarlo è il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci (nella foto), che sottolinea come tutte le mete ‘islamiche’ stiano “vivendo un momento di rallentamento nelle prenotazioni”.
Al contrario invece, a registrare buoni numeri sono “Le mete europee, in particolare le mete del Nord; l’America, dove oltre agli Usa stanno performando bene Canada, Messico, Brasile, Argentina e Perù; l’Africa australe ed equatoriale con Sudafrica, Namibia, Botswana, Kenya e Tanzania. Abbiamo poi Australia, Polinesia, Indonesia e Italia stessa che si stanno muovendo bene”.

In questo momento “prevale chi vuole comunque partire verso un'altra meta. Nel limite di ciò che è possibile in base alle condizioni offerte dai vari fornitori, cerchiamo di stare più vicino possibile alle richieste dei consumatori. La domanda comunque è calata, ma non in maniera così pronunciata come avremmo presupposto. Molte sono le persone che stanno prenotando il proprio viaggio 2024 verso mete non coinvolte dal conflitto. Certo, destinazioni come la Giordania e l’Egitto, per appeal e prezzo, non sono facilmente sostituibili; tuttavia, il mondo è grande e le mete possibili tante”.  

Un dato che emerge è invece il perdurare delle difficoltà legate al ritardo nel rilascio dei passaporti. “La situazione è a dir poco scandalosa in tutta Italia salvo poche virtuose o solo fortunate città. Non ci sono parole per esprimere il disappunto per una situazione che inibisce il Paese da oltre un anno frenando la possibilità di sviluppo del turismo outgoing”. I.C.

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