Ultimo aggiornamento alle 08:04
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King Holidays riparte
dalle esperienze
“Obiettivo tornare
ai numeri del 2019”

di Isabella Cattoni

I conti finalmente tornano e il 2023 di King Holidays lascia presagire un ritorno ai numeri del 2019. Con qualche importante novità che il post pandemia ha impresso ai trend di booking.

“Grazie al ‘Prenota prima’, abbiamo iniziato l’anno con un prenotato per l’estate pari al 15% - spiega il direttore commerciale, Roberto Minardi (nella foto) -, passato in aprile al 35%. In maggio abbiamo registrato ricavi simili a quanto ottenuto in tutto il 2022, fino ad arrivare a giugno, che evidenzia un 15% di crescita fra partito e prenotato rispetto al 2019”.
Tutto bene quindi – “già si segnalano le richieste dei gruppi per l’inverno” -, anche se una nota stonata c’è. “Il rallentamento su agosto è evidente. Abbiamo venduto il 55% della capacità e immagino che il mese sarà caratterizzato da prenotazioni sottodata”.

Andamento anomalo
Un andamento anomalo, secondo Minardi frutto non solo e non tanto della paura di prezzi più elevati rispetto agli altri mesi, ma di una migliore redistribuzione delle vacanze anche su periodi meno affollati. “Malgrado la proposta di partenze garantite a prezzi assolutamente concorrenziali, agosto è ancora pigro a fronte della grande richiesta su luglio, settembre e ottobre”.
In linea generale comunque, il manager è fiducioso: “Le partenze garantite danno una marcia in più alle vendite, con il segmento degli individuali che sceglie Giordania in primis, ma anche Portogallo, Marocco, Turchia, Malta, Spagna e Cipro. Al di là dei viaggi in Europa, che restano il nostro core business, stiamo ottenendo soddisfazioni anche dai gruppi sul lungo raggio, con la ripresa di Giappone, India, Malesia, Thailandia, Stati Uniti”.
Proprio sui gruppi “abbiamo registrato un incremento del 50% di fatturato rispetto all’anno scorso e attualmente siamo in flessione solo del 20% rispetto al 2019”. Dati che fanno sperare in una chiusura d’anno di recupero totale e forse di sorpasso dei numeri rispetto al pre pandemia. “A fronte di ricavi simili a quelli del 2019, i passeggeri sono in calo dell’8%, il che significa che il valore medio pratica si è innalzato sia per effetto di un aumento dei prezzi, sia per la richiesta di servizi di qualità più elevata”.

Le leve di crescita
“Fra le leve principali le partenze garantite con oltre 2mila posti bloccati per la stagione estiva, che assicurano prezzi molto competitivi a fronte di una commissione d’agenzia che resta invariata. Si tratta di una formula che per certi versi rappresenta un ritorno al passato del tour operating, con prezzi bloccati che consentono di evitare le continue fluttuazioni dei voli”.
Una strategia che sembra convincere le agenzie, con le King Royal Club passate da 180 a 260.

L’altra leva sulla quale King Holidays fa affidamento è quella dei programmi esperienziali: “Ormai l’esperienza è diventata il vero motore del viaggio e in King Holidays ci crediamo profondamente. Per questo ogni nostro singolo tour viene arricchito con attività di ogni tipo, dalle esperienze enogastronomiche alla crociera sul Douro in Portogallo, al fly & travel che abbina il volo al treno in Spagna”.

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