Ultimo aggiornamento alle 11:42
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L’euro scende sotto il dollaro: le conseguenze per il turismo

Uno scenario a molte facce. Gli effetti della tendenza ribassista dell'euro rispetto al dollaro presentano diverse sfumature che impediscono di dare una lettura univoca per quanto riguarda il turismo.

La moneta europea, è notizia degli ultimi giorni, ha toccato il valore minimo dalla sua introduzione, scendendo al di sotto della valuta americana. E le prospettive non indicano un'inversione di tendenza nel breve periodo. Ma questo cosa comporta per il mondo dei viaggi?

Il primo dato balza immediatamente all'occhio ma è anche il meno rilevante: nessun adeguamento dollaro per i pacchetti di viaggio. In tempi normali sarebbe una buona notizia, ma l'aumento dei costi dell'energia in generale e il rialzo del carburante in particolare rischiano di 'fagocitare' questo vantaggio che resta minimo rispetto alla tendenza rialzista delle altre componenti.

Incoming e outgoing
Per quanto riguarda i rapporti con l'estero invece, come accennato, il fenomeno presenta due diverse prospettive. Dal punto di vista incoming l'euro 'a basso costo' pone i Paesi in cui circola in una situazione di vantaggio rispetto ai competitor per quanto riguarda i flussi dagli States. Non solo: i prezzi delle vacanze nell'eurozona, per chi arriva dagli Usa, risultano più abbordabili, aumentando l'appeal tariffario delle destinazioni europee.

Il rovescio della medaglia sono sicuramente i viaggi negli Stati Uniti, che per contro risulterrano più costosi.

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