Ultimo aggiornamento alle 09:48
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Burgio, Alpitour:
“Da otto settimane
richieste superiori
a quelle del 2019”

La ripresa è cominciata e Gabriele Burgio (nella foto), presidente e amministratore delegato di Alpitour, traccia le linee della ripartenza
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il manager sottolinea come la ripresa fosse già cominciata dall’inverno: “In novembre era tutto bloccato, poi sono state liberate destinazioni interessanti come Maldive, Egitto e Repubblica Dominicana. Sono andate bene, ma non in modo sufficiente per recuperare tutto. Appena svincolate le altre destinazioni, è arrivata l’Ucraina. Il cliente italiano però, con il desiderio compresso di partire, non ci ha fatto sentire questo problema. Da sei, otto settimane abbiamo richieste superiori al 2019, l’anno record di tutti i 75 anni di attività”.

Il nuovo mondo
Da questo periodo, Burgio ha tratto alcuni insegnamenti: “Non si può mai dormire tranquilli, bisogna essere flessibili e innovativi. Il mondo è cambiato, non c’è più la sicurezza degli anni Settanta. Ad esempio, con la nostra compagnia aerea possiamo prendere decisioni molto velocemente, fare cambi repentini. Se c’è un maremoto in Asia, ad esempio, andiamo a Cuba”.

Le prenotazioni
Regine delle prenotazioni degli italiani per l’estate restano comunque Egitto, Canarie, Grecia e Baleari e ovviamente l’Italia. “Le prenotazioni estive in europa non si sono modificate, malgrado il conflitto in Ucraina”. E le vendite estive procedono a pieno ritmo: “Facciamo circa 30mila preventivi al giorno, con una percentuale di conferma in aumento rispetto al 2019”.
E sul caro prezzi, fra inflazione e aumenti di carburante e hotel, “Purtroppo una gran parte del contenuto non dipende dal nostro controllo, come l’aumento dell’energia, ed è un fattore che tutti conoscono, basta fare il pieno e si capisce. Non è una scusa da parte nostra per aumentare i prezzi. I clienti, dopo due anni di attesa, hanno mostrato di aver capito il cambio obbligato”.

Troppa frammentazione
Infine, Burgio torna sulle sfide da affrontare sul mercato turistico italiano: una delle maggiori criticità è “la frammentazione. La sfida non è Puglia contro Calabria, ma Italia contro il resto del mondo. Bisogna essere più uniti. Sulle infrastrutture non c’è fine a quanto possiamo migliorare. Sono fiero degli aeroporti di Malpensa e Fiumicino; Torino e Milano sono quasi la stessa città; da Torino in un passo sei a Milano Malpensa”.

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