Ultimo aggiornamento alle 08:38
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Dai collegamenti al caro prezzi:
le incognite del lungo raggio

di Amina D'Addario

Carenza di personale, collegamenti aerei non ancora tornati a pieno regime, poca flessibilità delle strutture alberghiere. E dall’altra parte una domanda in agenzia letteralmente esplosa, ma che non sempre riesce a tradursi in pratiche. Sono alcune delle problematiche che si trovano a fronteggiare gli operatori specializzati sul lungo raggio in questa fase di ripresa.

“Le difficoltà in molte destinazioni - sottolinea Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group - sono dovute alla mancanza di personale. Il Covid ha indotto molte figure operanti nel comparto turistico a cambiare mestiere e questo oggi si ripercuote sull’operatività delle diverse organizzazioni, dagli hotel ai dmc, dalle guide ai driver etc. Le destinazioni che hanno maggiori problemi sono quelle anglofone in quanto in quei mondi cambiare attività è stato più facile e connaturato alla mentalità media”.

Agenzie ingolfate
Non nasconde che una domanda "numericamente importante" come quella attuale stia creando "qualche problema operativo nelle aziende" Alessandro Simonetti, titolare di World Explorer. “La vera difficoltà - dice - è la congestione della domanda, che di colpo è esplosa e ha ingolfato tutti”. Non sempre, poi, "la richiesta arriva con tutti gli elementi necessari e questo crea una dilatazione del tempo di risposta. Anche il fatto che non tutte le frequenze aeree pre-pandemia sono state ripristinate crea qualche complicazione in più”.

Il nodo dei collegamenti
Ritiene che l'esiguità dei collegamenti aerei sia un tema chiave Andrea Mele, ceo di Mappamondo: "Tutti i vettori hanno ridotto gli operativi e questo ha un effetto sulle tariffe, aumentate sensibilmente rispetto al pre-Covid su tutte le destinazioni. Ma lo stesso discorso vale anche per gli alberghi che, ora che hanno tassi di riempimento alti, tendono a chiudere le vendite a prezzo di mercato e non a quello stabilito da contratto. Sono tutte problematiche ampiamente previste, legate al forte rimbalzo della domanda, che credo però tenderanno a rientrare con il normalizzarsi della situazione”.  

L’inverno
Ma se programmare il lungo raggio è oggi una sfida stimolante anche se più complicata, le grandi incognite riguardano l’inverno: “È vero - rileva Lucia Fava, marketing manager di Go World - che i tempi di risposta dei nostri fornitori si sono un po’ allungati perché tante professionalità hanno abbandonato il settore. Ma ci preoccupa di più il fatto che, per la paura di nuove ondate, le prenotazioni si concentrano per lo più sull’estate e ancora poco sui mesi invernali”.

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