Ultimo aggiornamento alle 16:13
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Cig, regole e Green Pass:
le richieste del turismo

di Amina D'Addario

Mentre il Governo vara la stretta sulla variante Omicron, il turismo resta ancora senza risposte. La più urgente, quella che riguarda la cassa integrazione per i lavoratori del comparto, con la dead line del 31 dicembre sempre più vicina.

"A pochi giorni dalla scadenza della possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali di emergenza e delle tutele volte a salvaguardare l'occupazione - denunciano in un comunicato congiunto Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Fto, Filcams Cigl, Fisascat Cisl, UilTucs - ancora non si conosce se tali misure saranno prorogate e in che termini: una situazione gravissima che coinvolge le famiglie di oltre 500.000 lavoratori".

Più sostegni
Un allarme condiviso da Fto, Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet e Maavi, che in una lettera al premier Mario Draghi e ai ministri competenti chiedono un tavolo per individuare misure ad hoc per la filiera. "Solo relativamente alle agenzie di viaggi e tour operator - si legge nella missiva -, in assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40mila posti di lavoro".

Cercasi linea comune in Ue
Ma la preoccupazione corre anche tra le associazioni europee del comparto aereo, nei giorni scorsi scese in campo per chiedere una linea comune all'interno dell'area Shengen. "La recente proliferazione di restrizioni ai viaggi messe in campo dai singoli Paesi - sottolineano Aci Europe e A4E - mette a rischio il Digital Covid Certificate (DCC) dell'Ue, erodendo la sua stessa ragion d'essere".

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