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Mele, Mappamondo: “Continua l’agonia del lungo raggio in attesa dell’inverno”

di Isabella Cattoni

Le mete aperte ci sono, ma la speranza che dal 31 luglio si possa ripartire anche verso le destinazioni extra europee è ormai ridotta al lumicino. E i tour operator attivi sul lungo raggio si chiedono fino a quando dovranno confrontarsi con una situazione che ancora si muove sul filo dell’incertezza e della mancanza di regole univoche.

La confusione
“Ancora oggi molti clienti, pur essendo informati dell’obbligo di quarantena al rientro, non sanno che in Italia esiste un divieto vero e e proprio ai viaggi extra Ue. Un limite enorme alla libertà di spostamento individuale, che in altri Paesi europei, malgrado vi siano sconsigli verso diverse destinazioni, non esiste”. Andrea Mele (nella foto), amministratore delegato di Mappamondo, riconferma malgrado tutto la volontà di guardare avanti e di puntare all’autunno e al periodo natalizio.
“Le destinazioni aperte ormai da tempo al turismo ci sono, e le richieste anche. Non si capisce però come nella lista D siano inseriti paesi come il Giappone, di fatto chiuse al turismo, mentre mete come Emirati Arabi, Seychelles o Polinesia non vengano ricomprese in quell’elenco”.

Le mete aperte
Di corridoi però Mele non vuole sentir parlare: “Servono vere e proprie aperture verso alcuni paesi, nel pieno rispetto di regole e normative di sicurezza. Penso ad esempio a Dubai, Abu Dhabi, Egitto, ma anche a Thailandia e in prospettiva a Mauritius", che sta procedendo a una riapertura in due fasi.
L’importante è traghettare all’autunno e all’inverno con qualche certezza in più: “Dubai, con Expo,  assume un ruolo fondamentale per la ripartenza. Per noi potrebbe avere un riscontro ben più incisivo da parte della clientela se non ci fosse ancora grande incertezza non sulla sicurezza della meta, ma sulle  regole da seguire. Anche sul fronte del green pass, dopo l’euforia iniziale si è cominciato a capire che l’applicazione in modo diverso nei vari paesi, con l’aggiunta di regole e procedure, rende più difficoltosi gli spostamenti”.

Chiusi per decreto
E comunque, sottolinea il manager, “Noi siamo di fatto chiusi per decreto. Questa situazione, che dura da troppo tempo, si sta ripercuotendo sui bilanci di tutti gli addetti del comparto turistico organizzato, dai tour operator alle agenzie di viaggi, dalle dmc  agli albergatori”. L’attività a lungo raggio è praticamente azzerata e anche gli aiuti a fondo perduto, a lungo promessi ma ancora non arrivati, non possono certo costituire una soluzione duratura.
Una situazione che anche l’ultimo avviso pubblicato sul sito Viaggiare Sicuri della Farnesina rende ancor più difficoltosa. "Da gennaio 2020  - recita l’avviso apparso qualche giorno fa - perdura in tutto il mondo l'emergenza sanitaria causata da Covid-19. Tutti coloro che intendano recarsi all'estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario".

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