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Turismo Italia-Francia, vettori e operatori: “È iniziata la ripresa”

di Amina D'Addario

L'Italia torna ad essere centrale nell'estate dei francesi. E lo stesso accade per i turisti tricolore, più attratti dalle destinazioni minori d'oltralpe e ancora poco propensi a prenotare le grandi città. È questa la fotografia scattata dagli operatori intervenuti ieri a Palazzo Farnese in occasione di un incontro con il Segretario di Stato al Turismo, Jean Baptiste Lemoyne.

"Siamo in piena ripresa, ora - sottolinea il dg di Air France-Klm per il Mediterraneo Orientale, Stefan Vanovermeir - abbiamo riattivato 2.200 posti al giorno tra l'Italia e la Francia e tra luglio e agosto arriveremo a 4.000. Abbiamo investito fortemente su destinazioni dove eravamo meno presenti come Palermo, Bari e Olbia, mentre sul traffico verso la Francia stiamo vedendo un certo dinamismo su basi secondarie come Marsiglia, Nantes e Lilles. Parigi ancora soffre e così anche Roma".

Come cambia il turismo
Si sofferma sulle nuove inclinazioni della domanda il president di Boscolo Tours, Giorgio Boscolo. "Il mercato è cambiato: i clienti hanno riscoperto la natura e il turismo slow, mentre le grandi metropoli sono ancora poco attrattive. Ecco perché le opportunità vanno ora ricercate nei borghi e nelle destinazioni più piccole che prima trascuravamo".

Mette in evidenza i limiti di regole non ancora uniformi il presidente e ceo di Caldana Europe Travel, Dario Caldana. "Per i viaggi in pullman viaggiamo in Italia rispettando ancora la capienza del 50%.  Ma ci vorrebbero norme comuni, visto che i nostri circuiti toccano più Paesi europei".

Si vive il tanto atteso effetto rimbalzo in casa Club Med. "La crisi è stata molto complicata, ma ora - rileva il dg Sud Europa Eyal Amzallag - registriamo tassi di occupazione del 75%. L'altro dato positivo è che degli 800 milioni di voucher ne abbiamo rimborsati solo il 4% del totale".

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