Ultimo aggiornamento alle 08:35
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L'appello
di Astoi e Fto:
“La filiera
rimanga unita”

di Oriana Davini

Un appello a due che risuona ben chiaro: la ripartenza della travel industry passa dal rispetto della filiera tradizionale. Astoi e Fto fanno, infatti, emergere un altro tema relativo al dopo pandemia, mettendo in luce come sia fondamentale evitare un rischio che porebbe danneggiare tutti, alla fine, ovvero quello di cercare di bypassare qualche anello della catena nel tentativo di portare a casa, nell'immediato, qualche guadagno in più.

A dirlo a gran voce sono Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, e Andrea Vannucci, membro consiglio direttivo di Astoi: intervenuti al panel digitale organizzato dall'Ufficio nazionale israeliano del Turismo, che ha visto il coinvolgimento di operatori italiani e israeliani, i manager hanno concordato sui paletti da fissare per la ripresa.

Procotolli condivisi
"Il migliore insegnamento del 2020 è stato imparare a cooperare - assicura Milano -: il che significa condividere i protocolli sanitari e le regole di accesso alle destinazioni, ma anche ripensare gli accordi commerciali per garantire più flessibilità e sicurezza".

E siccome i t.o. rappresentano una percentuale fondamentale dei viaggi verso Israele, Andrea Vannucci chiede "che dmc, fornitori e hotel rispettino la filiera tradizionale, altrimenti sarà il caos per tutti. Come t.o. tocca a noi il compito di creare pacchetti attrattivi e dobbiamo lavorare insieme per arrivare al mercato con prezzi giusti".

Le proposte
I primi a riprendersi, secondo il manager, saranno i giovani e il target lusso ma, aggiunge Milani, "dobbiamo lavorare su leisure e gruppi usando magari il concetto di safety bubble: per questo motivo è necessario una tempestiva condivisione di protocolli condivisi e regole".

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