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Dai fasti di Love Boat alle Olimpiadi saltate: la vita spericolata della Sun Princess

Quando è stata battezzata e ha iniziato a ospitare i primi clienti per le crociere in giro per il mondo era una delle navi più grandi in circolazione. E una delle più desiderate dal pubblico americano, all’epoca praticamente monopolista nel settore delle crociere. Correva l’anno 1995 e la Sun Princess entrava in servizio seguita a breve dalla gemella Sea (con un connubio di nomi quantomai azzeccato).

La mitica serie Love Boat aveva fatto sognare i fasti delle crociere a mezzo mondo (Italia compresa, con il refrain Mare, profumo di mare che impazzava da una televisione di passaggio dal bianco e nero al colore) e tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta proprio la Princess (in questo caso la Pacific) aveva ospitato le riprese degli episodi che avevano fatto la storia della fiction. Qualche anno dopo, 1998, arrivò il sequel, ‘The Love Boat, Next Wave’, e per un biennio toccò proprio a Sun Princess l’onore di ospitare il set, l’ultimo in assoluto.

Gli anni successivi
Per la nave seguirono poi anni di onorato servizio nei mari caraibici, per poi passare, nel 2007, nel continente australiano. Ruoli minori con il passare dell’età, mentre in flotta arrivano navi ultramoderne, ma per il 2020 viene riservata a Sun Princess l’occasione di tornare ancora una volta (forse l’ultima) al centro della scena con un ruolo da star: direzione baia di Tokyo per trasformarsi nell’hotel galleggiante delle Olimpiadi. Tutti i giornali e le televisioni avrebbero raccontato la sua storia e mostrato le sue immagini.

Ma la storia si è messa di mezzo interrompendo gli ultimi sogni di gloria e nei giorni scorsi le due sorelle (Sun e Sea) sono state vendute perché ormai di troppo nella flotta di Princess oggi che la pandemia ha tagliato le gambe anche al mirabolante mondo delle crociere.

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