Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Franceschini: “Per il turismo
lo stato di crisi non basta”

Lo stato di crisi non era lo strumento più adatto per intervenire in questo momento drammatico per il turismo. Ad affermalo è il ministro del turismo Dario Franceschini (nella foto) durante l’audizione alla alla Commissione Industria, Commercio e Turismo al senato.

Il titolare del Mibact ha spiegato che il settore del turismo “non è in crisi, è in stra-crisi”. Secondo Franceschini, lo stato di crisi comprendeva un ventaglio di possibilità di intervento assolutamente non sufficiente a venire incontro alle reali esigenze del comparto in questo momento.

La dichiarazione dello stato di crisi, precisa ancora il ministro, “non dà grandi interventi immediati, dà la possibilità di andare in deroga su alcuni contributi o regole europee e non molto di più. Qui siamo ben oltre”. (il video dell’intervento è stato pubblicato da tgcal24.it)

Un settore da normare
Franceschini, dopo aver sottolineato che il turismo è “in ginocchio” ha anche precisato che il ministero è al lavoro “perché le vacanze in Italia si possano fare”. Ma ha precisato: “Saranno vacanze diverse”.

“Ho chiesto al comitato tecnico scientifico di avere prescrizioni e raccomandazioni di sicurezza per i settori che riguardano il mio ministero” ha proseguito Franceschini, come riporta il video pubblicato da ilmessaggero.it.

Il Mibact ha chiesto regole per alberghi, spiagge, stabilimenti balneari, centri termali e tutte le aziende coinvolte nel settore. “Credo che la risposta - ha affermato Franceschini - arriverà in un tempo molto molto breve”.

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