Ultimo aggiornamento alle 10:30
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Coronavirus, il turismo chiede ammortizzatori e comunicazione corretta

Moratoria sulle imposte, ammortizzatori per le imprese più colpite e incentivi alla ripartenza appena l’allarme si sarà calmato. Oltre a una comunicazione corretta che non diffonda il panico fra i clienti. Sono queste le linee sulle quali si muoverà il Governo per contrastare la crisi del turismo italiano dovuta all’epidemia di influenza cinese, che sta facendo pesanti danni sia sul fronte degli albergatori sia sul sistema dei viaggi in genere.

Il balletto delle cifre è iniziato, e non è del tutto chiara la portata del fenomeno: secondo Assoturismo Confesercenti l’impatto economico sarà di 1,6 miliardi con 13 milioni di presenze in meno; Federalberghi stima negli hotel prenotazioni in calo del 40%, con un danno solo per Roma di 500 milioni. L’unico dato certo è quello sui visti: a fronte di 11mila concessi lo scorso anno nel periodo gennaio-febbraio, oggi sono soltanto 45.

Ieri il ministro Dario Franceschini e la sottosegretario Lorenza Bonaccorsi hanno raccolto intorno a un tavolo di crisi, che sarà permanente fino al termine delle emergenze, le associazioni di categoria, dalle quali sono emerse le richieste del comparto.

Prima fra tutte quella di una comunicazione adeguata: “Abbiamo ribadito la necessità di intervenire in termini di comunicazione per evitare la psicosi collettiva e paure irrazionali che potrebbero bloccare i viaggi” dice Ivana Jelinic, presidente di Fiavet.  

Ma la sola comunicazione non basta. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, evidenzia il cuore del problema: “Le cancellazioni di questi giorni – dice – sono arrivate per ‘cause di forza maggiore’ e quindi oltre al danno delle mancate prenotazioni c’è un danno di cassa, in quanto gli hotel stanno restituendo agli operatori cinesi i soldi incassati come caparre e anticipi. Chiediamo quindi un risarcimento nelle forme e nei modi che il Governo riterrà più opportuni”.

Il rischio psicosi è comunque dietro la porta: “Sarebbe auspicabile – dice ancora la presidente di Fiavet - una nota da parte del MIUR in cui si chiarisca che in Italia, e anche in altre destinazioni europee i viaggi di istruzione possono esser eseguiti in sicurezza, e quindi chi ha prenotato pacchetti turistici può tranquillamente confermarli”.

Da parte di Confindustria, inoltre, arriva la richiesta di riprendere i voli per la Cina.

Le risposte del Governo
Per venire incontro alle richieste delle imprese, il Governo sembra ipotizzare una manovra in tre mosse: come prima boccata d’ossigeno si interverrebbe sulla proroga e rateizzazione delle imposte, per poi studiare un pacchetto di ammortizzatori per le imprese più esposte e infine una forma di incentivi per rilanciare la macchina del turismo dopo la fine dell’emergenza.

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