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Ota Viaggi: “Come si vince la sfida del Mare Italia”

Il 2020 di Ota Viaggi comincia all’insegna del restyling del logo, ma non si ferma di certo lì.
Perché dopo 30 anni di attività, “sempre concentrata sul Mare Italia e sempre caratterizzata dal legame a doppio filo intessuto con gli agenti di viaggi, abbiamo sentito l’esigenza di potenziare la comunicazione dei nostri punti di forza anche nei riguardi del cliente finale, inducendolo a entrare in agenzia per chiedere i nostri prodotti”. Francesco Boccanera, direttore marketing e comunicazione, ha le idee chiare su come incrementare la notorietà del marchio, da sempre punto di riferimento delle adv proprio per la programmazione della vacanza sulle spiagge di casa nostra.

Una comunicazione moderna
“Il nuovo logo e la spinta verso una comunicazione digital e social più incisiva hanno l’obiettivo di incidere sull’advance booking, una formula che negli ultimi 4-5 anni ci ha premiato e che rappresenta il modo per garantirci uno ‘zoccolo duro’ di prenotazioni effettuate entro il 31 marzo”.
Perché l’obiettivo di Boccanera e soci è quello di chiudere il 2020 “In modo positivo, facendo perno sui grossi impegni assunti e sulle novità in programmazione”. Tutte riportate all’interno del catalogo dedicato a Sardegna (che procura da sola il 60 per cento circa del fatturato del t.o.) e Italia Mare.

Un prodotto complesso
Impegno riconfermato anche dal direttore commerciale Massimo Diana (nella foto), che a consuntivo del 2019 spiega come “l’Italia resti una destinazione difficile da proporre in quanto più facilmente disintermediabile. Da qui l’importanza di offrire una proposta di qualità, perché la professionalità paga sempre”. Diana non si nasconde dietro a un dito: ”Il 2019 non poteva registrare gli stessi numeri del 2018 e del 2017, quando la chiusura di alcune destinazioni mediterranee aveva fatto la fortuna delle mete competitor, fra le quali anche l’Italia. L’anno scorso comunque siamo riusciti a mantenere le posizioni, con un leggero incremento di passeggeri e fatturato, ottenuto limando la marginalità”. Il che, tradotto in  cifre, indica ricavi per oltre 92 milioni di euro e circa 175mila passeggeri trasportati.

Effetto Thomas Cook
La  sfida sul 2020 è più he mai aperta e per il Mare Italia sarà un anno interlocutorio: “Abbiamo messo in campo tante novità non solo in Sardegna, ma anche in Sicilia e in Calabria. Siamo consci che quello di casa nostra sia un prodotto che si presta facilmente alla disintermediazione e d’altro canto l’effetto Thomas Cook potrebbe portare anche a una guerra dei prezzi al ribasso sulle camere rimaste invendute dopo il collasso del gigante inglese. Ma siamo fiduciosi: alla fine la professionalità e l’esperienza sapranno fare la differenza”.
Isabella Cattoni

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