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Caraibi
e tour operator:
cosa cambia
quest'anno

di Isabella Cattoni

Una destinazione con la quale quasi tutti gli operatori italiani impegnati sul lungo raggio si trovano costantemente a dover fare i conti: stiamo parlando dei Caraibi, che anno dopo anno registrano un andamento variabile a seconda della destinazione. Perché, come ricordato dal direttore commerciale di Veratour, Massimo Broccoli, “Rappresentano il mare d’inverno forse prediletto dagli italiani”.

Mercato che cambia
Quel che emerge contattando alcuni operatori specializzati sull’area è tuttavia un cambio di passo sia nella scelta della meta sia nella tipologia di vacanza prescelta: “Negli ultimi anni stiamo ricevendo richieste sempre più centrate sulla destinazione secca e non sull’abbinata con gli Stati Uniti – conferma il general manager di Konrad Travel, Gianluca Sposito, che prosegue -: in evoluzione anche la richiesta delle sistemazioni, sempre più concentrate su proposte alternative come le guest house, i boutique hotel o i piccoli resort”.
Un altro trend segnalato da diversi operatori riguarda il ritorno di una clientela altospendente, come confermato dalla p.m. Caribbean Department di America World, Valeria De Bonis: “I clienti sono sempre più esigenti e informati e presentano richieste mirate. La clientela altospendente non cerca solo il resort prestigioso, ma emozioni, suggestioni esperienze”.

Le esperienze  al centro
È questo un altro punto di rottura con il passato: la bella spiaggia, la location da sogno, non bastano più. “Abbiamo notato un crescente interesse dei clienti a scoprire la vera anima delle destinazioni, al di fuori delle tradizionali richieste di solo soggiorno mare” aggiunge il general manager di Tour2000AmericaLatina, Marino Pagni.

Chi sale e chi scende
Quanto alle mete, l’altalena è costante. Cuba, la regina del Caribe,  pare stia vivendo – almeno sul mercato italiano – una seconda giovinezza. “Cuba è tornata a crescere, dopo la flessione degli ultimi due anni - conferma il p.m. di Mappamondo, Monica Urtatelli -. Fra le innovazioni, l’apertura di hotel tra L’Avana e Varadero e la ristrutturazione di alberghi preesistenti presi in gestione da grandi catene come Melià o Iberostar”.
Che il trend di Cuba sia positivo è confermato anche da Broccoli, che nel 2019 delinea numeri in crescita, anche se nutre qualche perplessità  sul 2020: “Intravedo per l’anno prossimo qualche difficoltà, che potrebbe rallentare nuovamente i flussi verso l’Isla Grande”.
Ma i Caraibi non sono solo Cuba: nel barometro delle destinazioni in crescita, Sposito e Urtatelli segnalano ad esempio Aruba, mentre la De Bonis punta l’attenzione su Barbados, Guadalupa e Curacao. Per Paolo Pierro, product manager Caraibi di Naar, mete sul podio sono Aruba, Antigua e Anguilla, mentre destinazioni emergenti possono considerarsi Grenada e St. Lucia.
Positivo il riscontro anche da parte di Ezio Birondi; l’a.d. di Settemari segnala infatti il focus sulla Repubblica Dominicana, con il nuovo Settemari Balance Club Viva V Samanà. “La linea di prodotto Settemari Balance Club – spiega – si declina in modo originale proprio perché l’elemento chiave è l’esperienzialità focalizzata sulla ricerca del benessere e dell’armonia interiore”.
In flessione secondo molti operatori invece Giamaica, Bermuda e il Messico, anche a causa del problema delle alghe.

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