Ultimo aggiornamento alle 08:02
|

Thomas Cook, da Tui
ad Hays Travel:
chi vuole il suo posto
e i suoi dipendenti

La corsa, come prevedibile, è iniziata. Tutti vogliono prendere il posto di Thomas Cook. Tutti vogliono presidiare i suoi spazi di mercato, ma ancor di più la sua professionalità. Perché, stando alle ultime cronache, agli operatori internazionali non sembrano far gola solamente gli slot lasciati scoperti dal colosso, ma anche la sua forza lavoro, composta da agenti di viaggi, personale di volo e account, che negli anni, tra le fila del Gruppo britannico, hanno maturato un’esperienza e una conoscenza invidiabile del business del turismo organizzato.

A muoversi per primo è stato il network britannico Hays Travel, che poche ore dopo il crac di Thomas Cook ha rilevato 555 punti vendita nel Regno Unito. Una mossa a cui ha fatto seguito, la scorsa settimana, l’avvio delle procedure di assunzione per 2.500 ex dipendenti dell'azienda fallita.

La corsa di Tui
Ora sembra far capolino un altro operatore. Si tratta di Tui (già in corsa per accaparrarsi le destinazioni lasciate incustodite da Thomas Cook). Il gruppo sarebbe pronto ad avvicinare a sé, secondo quanto riporta TravelMole, 600 dipendenti dell’azienda britannica. "Thomas Cook ha molti lavoratori di grande esperienza, che naturalmente ci interessano", ha affermato a riguardo Annalisa Riches, direttrice delle risorse umane Tui Destination Experiences.

"Vogliamo crescere in modo significativo nei prossimi anni e siamo quindi alla ricerca di specialisti eccellenti, sia nel settore dei rappresentanti di viaggio, degli esperti di assistenza all'infanzia, sia delle attività digitali e tecnologiche e delle posizioni dirigenziali – ha aggiunto -. Se da un lato potessimo vincere i dipendenti di Thomas Cook per noi e, dall'altro, proteggere i colleghi dalla perdita del lavoro, potremmo trarre qualcosa di positivo dall’insolvenza di Thomas Cook”.

La dimostrazione che, a prescindere dal destino di un’azienda e dalle scelte sbagliate, destinazioni e prodotto non sono gli unici fattori a fare la differenza nella costruzione di un nome importante: il fattore umano resta il valore aggiunto.

/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi