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#TTGPeople a Milano:
tappa a casa Alidays

di Isabella Cattoni

Una proverbiale riservatezza, unita a una forte espansione e allo sviluppo di nuovi progetti ha reso Alidays una tappa ideale del viaggio che #TTGPeople sta intraprendendo fra le aziende turistiche di tutta Italia.
Ad aprirci le porte della sede  di via Adige 20, nel cuore di Milano, è Gabriele Graziani, del reparto marketing, che ci accompagna nel ‘dietro le quinte’ di casa.
È qui che ogni giorno prende corpo il sogno di Davide Catania, dal 2002 impegnato a sviluppare una forma di turismo  tailor made attenta sia all’aspetto umano sia allo sviluppo tecnologico. Una realtà che oggi è forte di 85 dipendenti, 15 promotori sul territorio e una sede di proprietà, che ha richiesto un investimento di 3 milioni di euro.

Una sede ‘storica’
“Sono nato e cresciuto qui, nella zona di Porta Romana, e la sede di Alidays storicamente non si è mai spostata da quest’area; ci siamo solo allargati ampliando gli spazi”. Uffici su due piani, “dove un tempo sorgeva un mulino”-, vetri trasparenti a dividere i diversi settori, grande collaborazione fra reparti, perché “se all’inizio era solo entusiasmo, adesso c’è anche un importante obiettivo da raggiungere ogni giorno, tarato su due valori: timore e rispetto. Sia del cliente, sia dell’agenzia che sceglie i nostri prodotti, sia di tutti i nostri dipendenti”.
Una famiglia allargatasi a dismisura, da quando Catania insieme a Stefano Berti cominciò la sua avventura. “Eravamo in due più un cane-mascotte, Leo – spiega Berti –; adesso siamo un centinaio, più la tradizionale mascotte che adesso si chiama Ayrton ed è sempre un cane  Boxer. Penso che non sia stata una questione di fortuna – il fatturato dell’operatore è passato dai 670 mila euro del 2002 ai 70 milioni previsti per quest’anno, ndr -  ma di un mix fra una visione imprenditoriale lungimirante e il sacrificio quotidiano”.

La vera forza, il fattore umano
In Alidays tutti concorrono al risultato: al primo piano si trovano gli uffici dedicati ad amministrazione e finanza, It, marketing, commerciale e preparazione documenti. Tutti suddivisi da vetrate trasparenti. Un gruppo giovane, dinamico e propositivo, che “rappresenta la nostra vera forza, fatta in primo luogo di persone” commenta Catania, che aggiunge, “solo in un secondo tempo abbiamo avvertito l’esigenza di affiancare anche delle figure senior, in grado di completare il team con l’esperienza maturata in anni di lavoro”. Due nomi su tutti: Giuseppe Gerevini e Roberto Nadalini, nomi ‘storici’ del tour operating che lavorano sul core  business, che resta il prodotto Nord America.
Un’azienda giovane, si diceva, dove “È bello lavorare perché qui tutti sanno fare un po’ di tutto” sintetizza Elisa Lanzanova, da sei anni nel reparto marketing dell’azienda.
‘Fare di tutto’ significa anche produrre internamente il kit dei documenti da consegnare al cliente, come ci spiega il responsabile ufficio documenti, Matteo Cremonesi.

Booking e prodotto al terzo piano
Salendo al terzo piano l’atmosfera si fa più vivace: qui lavora chi si occupa di prodotto e di booking e si relaziona costantemente con le agenzie. A cominciare dall’ufficio voli, tutti rigorosamente di linea, capitanato da Andrea Paracchi, proseguendo con gli esperti di Oceania  e Pacifico, Emirati e Oman, Africa Australe, Oceano Indiano, Sud America, Nord America, Oriente. “Tutte destinazioni che ognuno di noi conosce approfonditamente grazie ai continui viaggi alla ricerca di nuove strutture e location da proporre” conferma Ciro Fabbri, attualmente impegnato nella programmazione Emirati, con una passata esperienza in Igv, Chiariva, Caleidoscopio e Utat.
Sono passati tanti anni dai giorni in cui Catania si entusiasmava scoprendo le grandi praterie americane ritratte dai  film western. Adesso l’entusiasmo si è fatto più maturo e responsabile: “Abbiamo fatto tanti errori nel corso degli anni. L’importante è non commettere sbagli irreparabili e ripartire reinvestendo quel che si raccoglie”. E il sogno continua: “Sicuramente non andrò mai in pensione; i progetti sono tanti. Uno su tutti: far sì che la persona diventi la nostra destinazione finale”.

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