Una stagione particolare per il Mare Italia. Un'annata sicuramente non facile per gli operatori che, per una serie di concause, hanno dovuto constatare un andamento altalenante delle prenotazioni. E il tema è stato al centro del dibattito anche nel corso della convention Blunet che si è tenuta nei giorni scorsi.
"Fino al 31 marzo abbiamo avuto crescite anche a doppia cifra sul Mare Italia e la stagione sembrava essere partita col giusto auspicio", commenta Massimo Zanon, direttore commerciale di Bluserena. Ad aprile, una battuta d'arresto. "I primi di maggio ci aspettavamo una ripresa immediata, ma il brutto tempo non ha aiutato" aggiunge.
Lo stop da aprile
Trend confermato anche in casa Ota Viaggi. Spiega Massimo Diana, direttore commerciale: "Veniamo da un decennio di forte crescita e la preoccupazione interna era come confermare i dati positivi del 2018. Nei primi 3 mesi del 2019 abbiamo anche superato i risultati dello scorso anno - precisa - intorno al 20 aprile, lo stop".
Soglia di attenzione
Non si parla di vera e propria preoccupazione, ma di attenzione; quella che adesso i t.o. devono mettere in gioco per affrontare giugno e guardare al prolungamento di un'estate che sta partendo in ritardo. "Per il gruppo Nicolaus si tratta di un momento particolare - interviene Gaetano Stea, direttore commerciale -. In 15 anni il core business è stato il Mare Italia, ma negli ultimi 5 abbiamo aggiunto molto prodotto estero, anche grazie all'acquisizione del brand Valtur nel luglio 2018".
Il peso delle elezioni
Stea giustifica il rallentamento sulle prenotazioni per la bella stagione anche con le tornate elettorali che hanno coinvolto quasi 4.000 comuni, i potenziali ballottaggi e le elezioni europee. "È una distrazione dalle vacanze, non dimentichiamoci che come professionisti del settore dobbiamo essere capaci di entrare nella testa dei clienti e nel loro portafoglio".
