Air Dolomiti l’ha detto chiarimente: i piccoli vettori non avranno vita facile nei prossimi mesi, alle prese con il caro carburante e la corsa al ribasso dei prezzi. Ma, guardando bene, la crescita della potenza di fuoco dei grandi player non riguarda solo il trasporto aereo. L’intero comparto del turismo, superata l’era della proliferazione di aziende, sta procedendo verso il consolidamento. E il mercato italiano non fa eccezione.
Basta pensare a una delle operazioni più recenti, il passaggio di Marsupio nell’orbita di Gattinoni: ultimo capitolo di un processo iniziato ormai oltre un decennio fa e che ha portato a snellire notevolmente il panorama della distribuzione organizzata.
Lo scenario del tour operating
Ancora più emblematica la storia recente dei tour operator tricolori, con il passaggio di Hotelplan e Turisanda a Eden e il successivo approdo del tour operator creato da Nardo Filippetti in casa Alpitour. Una coppia di operazioni che nel giro di qualche mese ha polarizzato lo scenario della produzione turistica italiana.
Lo scenario ormai è chiaro: anche in Italia il turismo si sta muovendo verso il consolidamento di grandi poli. La frammentazione è ancora evidente in settori come l’incoming, dove domina ancora uno scenario polverizzato in piccole aziende. Ma in altri segmenti la ‘forza di attrazione’ che spinge a creare gruppi di dimensioni maggiori è decisamente evidente.
Il ruolo delle agenzie
Difficile pensare che questo processo non tocchi le agenzie di viaggi. Anche perché la tempesta di nuove regole che ha travolto il settore della distribuzione lo scorso anno si è mossa in una direzione precisa, risultando sicuramente più ostica per le piccole realtà.
Per fare un esempio, il Gdpr ha di fatto equiparato gli adempimenti per le piccole aziende a quelli delle grandi multinazionali. Anche le agenzie di viaggi andranno verso un consolidamento in realtà di dimensioni maggiori? La strada potrebbe già essere stata tracciata.
