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Il debutto dell’e-fattura
tra dubbi e incertezze

Di sicuro c’è la data o poco più: dal primo gennaio 2019 partirà l'obbligo per la fattura elettronica tra privati. Ma la maggior parte dei dettagli è ancora da definire, sia sul piano legislativo che su quello ‘pratico’, ovvero della dotazione tecnologica che sarà messa a disposizione per la gestione dell’intero processo dell’e-fattura.

Qualche dettaglio, però, è già stato annunciato: come riporta ilsole24ore.com, il progetto prevede di implementare la funzione che consentirà di precompilare i documenti prelevando i dati direttamente dall’anagrafe tributaria. Un servizio che potrebbe sveltire decisamente il processo di emissione delle fatture.

I numeri dell’e-fattura
L’introduzione della fattura elettronica per le operazioni b2b e b2c sarà un vero e proprio ‘anno zero’ per l’economia italiana, dal momento che riguarderà un totale di 3 milioni di partite Iva. Inoltre, il sistema si troverà a gestire, secondo le stime, 1,8 miliardi di documenti. Non solo: la speranza è quella di recuperare 2 miliardi di gettito Iva.

Il decreto fiscale
Un ruolo fondamentale nella definizione dei meccanismi della svolta elettronica lo giocherà il decreto fiscale. Soprattutto sul fronte delle sanzioni: attualmente si sta discutendo sull’ipotesi di ridurre in maniera drastica le multe nei primi 6 mesi. Dopo questa prima ‘finestra’, scatterà l’obbligo di emettere la fattura elettronica entro 10 giorni dall’operazione. Ma il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti sta lavorando su un’ipotesi ancora più leggera: estendere a tutto il 2019 la riduzione delle multe e allungare i tempi di emissione a 15 giorni.

Ma anche il Ddl semplificazioni potrebbe intervenire, dal momento che gli spetterebbe il compito di eliminare la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva contestualmente al debutto dell’e-fattura.

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