Ultimo aggiornamento alle 14:58
|

Fto: la sentenza sull’impossibilità a partire dei clienti non apporta novità

Una sentenza che ha fatto discutere ma che, in sostanza, “non apporta elementi di grande novità, in quanto si inserisce nel solco di simili precedenti decisioni sul punto”.

L’affermazione arriva da Fto e fa riferimento a un pronunciamento che, nelle scorse settimane, ha fatto molto discutere. La Cassazione ha infatti stabilito che, nel caso in cui l’acquirente di un viaggio sia impossibilitato a partire, lo stesso ha diritto a rinunciare al viaggio senza pagare nulla e ricevendo la restituzione delle somme eventualmente versate.

Dopo il dibattito suscitato nel settore turistico dalla sentenza, l’associazione è voluta intervenire in merito ai risvolti legali della vicenda. Ridimensionando un po’ l’impatto, anche alla luce della normativa sui pacchetti che è entrata in vigore lo scorso primo luglio. I fatti relativi alla sentenza della Cassazione, infatti, si sono svolti prima del debutto delle nuove regole.

La nuova legge sui pacchetti
“La nuova normativa speciale di derivazione comunitaria - spiega Fto in una nota inviata a TTG Italia -, prevede finalmente esplicitamente la possibilità che l’organizzatore possa applicare delle spese di recesso. Ciò, indipendentemente dalle motivazioni che portano il viaggiatore a rinunciare al viaggio”.

Il punto cardine è il nuovo articolo 41, secondo cui il viaggiatore può “recedere dal contratto di pacchetto in qualsiasi momento prima dell’inizio del pacchetto purché rimborsi all’organizzatore delle spese sostenute, adeguate e giustificabili”, evidenzia ancora Fto.

L’associazione prosegue sottolineando: “Si tratta di una importante novità e i giudici che si troveranno a decidere casi simili, relativi a prenotazioni effettuate dopo il 1 luglio, dovranno necessariamente tenerne conto”.

A rafforzare questa lettura interviene anche la sentenza 18047 del 5 febbraio 2018 che, come riportato nella comunicazione di Fto, afferma: “Vale rilevare che proprio le recente direttiva comunitaria 2015/2302 sui pacchetti turistici è stata recentemente recepita ma non è ancora in vigore nel nostro ordinamento: ciò rafforza la dimostrazione che all’epoca della controversia prevaleva la disciplina correttamente applicata”.

/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi