Ultimo aggiornamento alle 15:27
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Turismo, influencer e pubblicità occulta: il monito dell’Antitrust

L’Agcm torna a pronunciarsi sull’influencer marketing e il pericolo di possibili infrazioni delle normative vigenti in materia di pubblicità. Il fenomeno tocca da vicino anche l’industria dei viaggi, tra i settori che maggiormente si avvalgono della collaborazione di blogger e instagrammer a fini promozionali. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato mette così nuovamente in guardia aziende e influencer sul fenomeno della pubblicità occulta con una nuova moral suasion.

Il Garante evidenzia come “il divieto di pubblicità occulta abbia portata generale e debba, dunque, essere applicato anche con riferimento alle comunicazioni diffuse tramite i social network, non potendo gli influencer lasciar credere di agire in modo spontaneo e disinteressato se, in realtà, stanno promuovendo un brand“.

Chiarezza della finalità
La comunicazione pubblicitaria deve essere chiara all’utente ed esplicitata. “Se da un lato – precisa l’Authority - la visualizzazione di prodotti unitamente al posizionamento sull’immagine di un tag o un’etichetta che rinviano al profilo Instagram o al sito del brand sono idonei ad esprimere un effetto pubblicitario; dall’altro, la mancanza di ulteriori elementi può non rendere evidente per tutti i consumatori l’eventuale natura promozionale delle comunicazioni”.

Avvertenze
La finalità promozionale deve sempre essere “chiaramente riconoscibile”. I contenuti devono, quindi, essere accompagnati dall’inserimento di “avvertenze, quali, a titolo esemplificativo e alternativo, #pubblicità, #sponsorizzato, #advertising, #inserzioneapagamento, o, nel caso di fornitura del bene ancorché a titolo gratuito, #prodottofornitoda; diciture alle quali far sempre seguire il nome del marchio”.

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