Ultimo aggiornamento alle 08:34
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Un’estate senza Valtur

di Lino Vuotto

Qualche cliente è già arrivato, altri arriveranno a partire da questo weekend o nelle prossime settimane. Molti repeater, abituati a tornare come ogni anno al villaggio Ostuni oppure al Tanka di Villasimius, tanto per citarne alcuni.

Strutture ben note al mercato, ma che quest’anno avranno in comune il fatto che non saranno più sotto le insegne di Valtur, ma nell’orbita di Alpitour, di Th Resorts oppure commercializzati almeno in parte da marchi ben noti come quelli di Futura Vacanze o Nicolaus.

La distribuzione dei villaggi del portfolio di Valtur è stata infatti completata e quella che si sta aprendo sarà di fatto la prima estate senza Valtur dopo oltre cinquant’anni. I fatti sono noti: l’avventura sotto le insegne dell’Investindustrial di Andrea Bonomi e con la guida di Elena David e di Carlo Gagliardi si è arenata nel corso dell’inverno sotto il peso di un debito ormai insostenibile.

Poche prospettive
Nonostante vari tentativi, per l’azienda, allo stato attuale, non sembra profilarsi all’orizzonte un futuro. Svuotato il contenitore di tutti i suoi pezzi pregiati, i villaggi appunto, si è ora alla ricerca di un cavaliere bianco che voglia provare a portarsi in casa un marchio che resta importante. Ma il tentativo pare al momento incontrare scarso interesse. E resta in stallo anche la questione legata al futuro dei dipendenti, con le trattative al tavolo dei ministeri interessati al momento bloccate.

In attesa di sviluppi, una cosa sola comunque rimane certa: l’estate sarà senza Valtur.

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