“È inutile girarci intorno, se dobbiamo scommettere su una destinazione per quest’anno, e farlo in maniera oculata, quella è il Nord Africa, sia Mar Rosso sia Tunisia. Rimanendo sempre pienamente coscienti di tutto quello che è successo”.
Massimo Broccoli (nella foto), direttore commerciale di Veratour, traccia la rotta del 2018 del tour operator e torna su quello che per il settore appare come un tormentone, ma che in realtà rimane un nodo da sciogliere per tutto il comparto. “Abbiamo provato a cercare delle alternative al prodotto Mar Rosso o al prodotto Tunisia – prosegue il manager – ma la realtà è una sola: non esistono, non esiste altrove quello che può offrire a tutto il mondo del turismo”.
Occhi puntati su Pasqua
In casa Veratour questo si tradurrà in una politica di rilancio partita dal periodo natalizio “nel quale sono arrivati segnali incoraggianti - conferma Broccoli –, ma il vero banco di prova sarà Pasqua, quando si potrà capire veramente come e quando ci sarà un vero e proprio rilancio”. Un programma, quello del t.o., che si inserisce in un anno dove la parola d’ordine sarà consolidamento dopo il raggiungimento del traguardo dei 200 milioni e l’obiettivo fissato per il 2018 da 210 milioni.
Nel segno della continuità
“Manterremo la nostra linea sia a livello commerciale sia a livello di offerta – aggiunge – perché i risultati che abbiamo avuto in tal senso non possono che farci continuare su questa rotta. Vogliamo però continuare a migliorarci, rendere ancora più efficace un modello di business che è stato premiante per arrivare a offrire un prodotto sempre più in linea con le attese del cliente”.
Il prodotto di linea
Fondamentali resteranno quindi le politiche di advance booking “con un pricing fisso e chiaro che facciamo da sempre” evidenzia Broccoli, mentre continueranno gli investimenti per il prodotto di linea “nato per rispondere a una precisa richiesta delle agenzie”, conclude, con una concentrazione su tre aree: Stati Uniti, Emirati e Oriente.
