Ultimo aggiornamento alle 13:08
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Pompili, Veratour:
"Nostro modello
è catena alberghiera
fedele alle agenzie"

di Rita Pucci

Niente incoming, almeno per ora. Lo ha detto Stefano Pompili (nella foto), direttore generale di Veratour, dal palco del talk show ‘Che domani che fa’ svoltosi nei giorni scorsi in occasione del BizTravel Forum.

Parlando del modello di business che il tour operator sta consolidando sempre più, il manager ha sottolineato un aspetto già emerso nel corso dell’ultima stagione: “La nostra azienda sta virando sempre più verso il modello di catena alberghiera che si fa esportatore del Made in Italy” ha detto Pompili, chiarendo in maniera inequivocabile che “per ora non facciamo incoming, siamo fidelizzati sull’Italia”.

Un modello che si sta rivelando tra l’altro vincente, visti i numeri che il t.o. sta mettendo in cassa con l’ultimo esercizio: “Abbiamo raggiunto il traguardo dei 200 milioni di euro con il 2017, un dato che conferma una crescita sul 2016 del 16%”.

Legame indissolubile con le adv
E quando il moderatore del talk show, il direttore di TTG Remo Vangelista gli chiede se per caso non si tratti di un modello, quello classico del tour operator, che fatica un po’ ad innovarsi, Pompili non si nasconde dietro a un dito.

“Siamo rimasti molto classici, lo ammetto, fortemente legati alle agenzie di viaggi. Questo però è un fattore di cui andiamo orgogliosi: essere 100% adv porta risultati in crescita e il ritorno della domanda dei clienti nei punti vendita non può che farci piacere”.

Con una certezza granitica in più, che forse suona un po’ come uno slogan cìma che di fatto porta i suoi frutti: “Il nostro business rimane solo e sempre tramite le agenzie, squadra che vince non si cambia”.

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