Ultimo aggiornamento alle 08:01
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Se il tour operator
vende soltanto
in agenzia di viaggi

di Claudia Cabrini

"No al direct booking. Puntiamo tutto sulle agenzie perché è anche a loro che dobbiamo la crescita fatturato dell'ultimo anno". Non usa mezze parole Massimo Broccoli, direttore commerciale Veratour. Non soltanto, quindi, ancora fiducia agli agenti, ma anche un nuovo modo di far entrare in contatto adv e clienti finali. A dispetto di una multicanalità preferita invece da molti altri player nel tour operating.

"Vogliamo tener ancora a debita distanza l'idea della disintermediazione, e optare piuttosto per un nuovo investimento sulla piattaforma di dialogo myVeratour - prosegue Broccoli -: l'utente si collega alla piattaforma e ci si iscrive. Scarica promozioni e codici sconto da utilizzare, e li rende operativi soltanto in agenzia".

L'avanzata della Verastore
In tutto questo si inserisce il progetto Verastore: “Vogliamo implementare questo segmento - spiega ancora Broccoli -. Attualmente, le nostre 700 agenzie Verastore producono uno share pari al 40 per cento del fatturato finale, con crescita del 30 per cento nell'ultimo triennio. Puntiamo almeno alle 1.000 agenzie, con una produzione del 60 per cento per il prossimo esercizio" aggiunge.

Le nuove agenzie Verastore verranno selezionate per modello meritocratico, e le nuove aperture potranno avvenire solo in territori non ancora presieduti.

"Verastore rimarrà un servizio per molti, ma non per tutti. Diventerà sempre più il nostro canale distributivo principale - conclude Broccoli -, garantendo le migliori condizioni commerciali e i migliori servizi per le agenzie di viaggio a costo zero".

Leggi anche: Veratour, Massimo Broccoli
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