Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Così crescono
i VeraClub
Veratour,
piano triennale

di Rita Pucci

Un piano triennale dal 2017 al 2019 per arrivare ad accrescere il fatturato e sfondare il muro dei 230 milioni di euro. Veratour traccia la rotta dello sviluppo dell’azienda per i prossimi tre anni, forte di risultati economici che sinora gli hanno consentito di aumentare la redditività.

Il progetto è chiaro e si poggia su tre capisaldi: una crescita media annua tra il 7 e il 10%, mantenendo alti i margini (e dunque lo scontrino) e veicolando il prodotto su un unico canale, quello delle agenzie. Stefano Pompili (nella foto), direttore generale dell’operatore, ci mette passione nell’evidenziare i pilastri della strategia: “Potenziare l’offerta dei VeraClub e aumentare l’offerta dei viaggi di linea – spiega -: questi ultimi pesano per il 10% dei nostri ricavi, ma puntiamo ad aumentare questa quota. Fondamentale, poi, sarà riconfermare la politica distributiva in agenzia e puntare a una clientela medio-alta”. Il tutto “perseguendo i valori di serietà, chiarezza e trasparenza che ci hanno contraddistinto sinora”.

Le tappe della crescita
Il progetto triennale prevede ricavi per 200 milioni nel 2017, per 2015 milioni nel 2018, arrivando a 230 milioni di euro nel 2019. “Il prodotto ce l’abbiamo” è la certezza di Pompili e nel dettaglio l’offerta 2017 vede 6 new entry, di cui due in Italia , una in Puglia e una in Calabria. Ad esse si affiancano poi il long haul di Mauritius e Maldive e il medio raggio, con Marsa Alam e Kos. E per il 2018 Pompili anticipa possibili espansioni a Oriente: “Stiamo valutando un’area in Vietnam, al confine con la Cambogia, in un punto mare con un potenziale molto alto: si tratterebbe di un boutique hotel e potrebbe rappresentare una prossima new entry per il 2018”.

Ma la scelta delle strutture deve rispettare dei criteri molto rigidi “per puntare ad avere il controllo al 100% del nostro prodotto – aggiunge il direttore commerciale Massimo Broccoli – e differenziarci in maniera netta dal resto del mercato per il Made in Italy che offriamo in tutte le nostre strutture”.

Del resto, l’intento resta quello: offrire un prodotto italiano agli italiani, e per questo “guardiamo a hotel sempre più di alto livello, ma che rendano libero il cliente di scegliere i servizi che vuole”.

Sempre più strumenti per gli adv
Per veicolare sempre di più l’intermediazione delle agenzie, “che restano il nostro solo canale di distribuzione – ribadisce il d.g. Pompili, escludendo a chiare lettere la tentazione della vendita diretta -: è una questione di fedeltà”, Veratour sta poi studiando nuovi strumenti per i dettaglianti.

Nei prossimi mesi verrà infatti rilasciata “una piattaforma, MyVeratour, che permetterà il dialogo diretto tra t.o. e cliente e adv – spiega Broccoli – e consentirà la creazione di iniziative commerciali che passino dalle agenzie”. Ora è in fase di test, ma l’idea è quella di lanciarla entro l’anno.

Leggi anche: Veratour, Stefano Pompili
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