Cresce il contributo economico del settore crocieristico in Europa. Secondo i dati diffusi dalla Clia, l’organizzazione internazionale delle compagnie da crociera, l’impatto del comparto nel Vecchio Continente ha raggiunto, nel 2015, la cifra record di 40,95 miliardi di euro, con un incremento del 2 per cento rispetto allo scorso anno.
Le spese dirette generate dal settore sono salite a 16,89 miliardi di euro contro i 16,6 miliardi dell’anno precedente. Prova inconfutabile della buona salute del comparto sono, poi, i nuovi posti di lavoro legati ll'industria crocieristica, che lo scorso anno nel continente sono stati 10mila, raggiungendo quota 360.571 lavoratori impiegati.
Le retribuzioni e altri benefit per i lavoratori europei hanno raggiunto gli 11,05 miliardi di euro.
“L’industria crocieristica continua a contribuire in maniera significativa alla ripresa economica europea” ha detto Pierfrancesco Vago, Chairman di Clia Europe ed Executive Chairman di MscCruises.
“L’impatto è chiaro. Sempre più europei scelgono la vacanza in crociera, sempre più crocieristi scelgono l’Europa come destinazione e sempre più navi da crociera sono costruite nei cantieri europei. Questo si traduce in un grande beneficio economico per l’intero continente, anche in aree costiere che erano state duramente colpite dalla recessione economica”.
Un ruolo da protagonista
Il ruolo fondamentale dell’Europa è testimoniato dal fatto che rappresenta il secondo mercato di origine dei passeggeri nel mondo: ad andare in crociera, lo scorso anno, sono stati 6,6 milioni di europei, a più 3 per cento rispetto all’anno precedente.
Ma il continente è anche il secondo mercato di destinazione del mondo, preceduto solo dai Caraibi. Secondo i dati dello studio Clia, infatti, 6,12 milioni di passeggeri si sono imbarcati in crociera nei porti europei lo scorso anno, con un incremento di 4,5 punti percentuali sull’anno precedente.
