Ultimo aggiornamento alle 11:03
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Quel complicato
rapporto
tra network e crociere

di Giovanni Ferrario

Il messaggio che in molti si attendevano arriva forte e chiaro.

“Non credo nell’idea di una distribuzione controllata: nel nostro settore vince la libera scelta. Se le agenzie ci devono preferire per motivi di proprietà o azionariato, quello sarà l’inizio della nostra fine. E sapete cosa vi dico? Se da altri lati ci sarà un’accelerazione in senso inverso, Msc è un buon carro su cui salire per chi vuole distribuire prodotto in modo libero”.

Ha voluto rassicurare il mercato il country manager di Msc Crociere, Leonardo Massa: dopo aver completato l’acquisizione di Bluvacanze nel giugno scorso, diversi addetti ai lavori avevano sollevato l’ipotesi che la rete controllata potesse godere di vantaggi in termini di accessibilità al prodotto e pricing.

Il manager, però, si è affrettato a chiarire la posizione della compagnia: “È un’idea sbagliata di mercato – ha ribadito –. Sarebbe stupido da parte nostra utilizzare la rete per fare dumping concentrando la distribuzione su qualche centinaio di agenzie quando abbiamo i codici con oltre 8mila punti vendita”. E proprio per rafforzare la partnership con la distribuzione, Msc ha deciso di incaricare l’ex direttore commerciale di Itn Fabio Candiani come network manager.

Sul fronte delle incentivazioni Massa ha confermato una commissione d’uso compresa tra il 10 e il 15 per cento e attende i primi risultati del contratto triennale proposto al mercato all’inizio dell’anno: “Hanno aderito oltre un migliaio di agenzie di viaggi che possono sposare un progetto aumentando volumi e reddittività”. Sono infatti previste delle overcommission al 2 per cento sulla produzione per il raggiungimento degli obiettivi sia annuali sia cumulativi. Una promessa lunga tre anni per chi vuole continuare a crescere.

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