Ultimo aggiornamento alle 16:10
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L'incoming firmato TH Resorts passa dalle intese con grandi t.o. esteri

di Rita Pucci

Uno share pari al 70 per cento per le vendite intermediate. È questa la quota ricoperta dalla distribuzione organizzata, italiana ed estera, per il fatturato di TH Resorts, che fa dell’incoming un punto fermo del proprio business.

“L’intermediato, considerando sia i mercati esteri sia quello italiano – rileva Stefano Maria Simei, direttore commerciale di TH Resorts – riveste una parte molto importante per le nostre vendite. I mercati più tradizionali sono la Gran Bretagna, la Germania e la Francia, dove lavoriamo con attenzione con big player del tour operating. A questi tre bacini aggiungiamo anche qualcosa in Russia”.

In quest’ultimo mercato TH Resorts non ha messo in campo politiche specifiche, “ma a dire il vero abbiamo tenuto un profilo poco aggressivo anche sugli altri bacini stranieri – specifica il manager -. Il nostro obiettivo è infatti quello di avere un mix di mercato, tra il nazionale e l’estero, ben equilibrato che non generi problematiche gestionali all’interno delle strutture”.

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