Ritorno di fiamma per i Caraibi fra i turisti italiani, ma vendere la meta, complice il caro dollaro e il nuovo trend che sposta le prenotazioni sottodata anche sul lungo raggio, non è sempre impresa facile per gli operatori.
La naturale presenza dei mercati del Nord e Sud America nell’area, capaci di incidere sulle dinamiche di mercato con volumi forti e una connotazione di prodotti e servizi non sempre in linea con le aspettative del turista italiano, è una delle principali difficoltà che gli operatori incontrano nell'operare sui Caraibi.
“Nonostante questa situazione – osserva però Jimi Giordano, pm di Karambola – il mercato italiano mantiene un ruolo importante da key player su diverse destinazioni come L'Avana, Bayahibe e Playa del Carmen”.
In prospettiva, a causare qualche ripercussione negativa sulla domanda per i Caraibi potrebbe essere il rafforzamento del dollaro sull'euro, che però al momento non sembra preoccupare troppo i tour operator: “Sta deviando leggermente la domanda verso le aree non dollaro – analizza Fabio Introna, responsabile Hotelplan Italia – ma non in maniera decisiva”.
Mancano camere per gli italiani
Si confermano, invece, i problemi cronici delle destinazioni caraibiche: la stagionalità accentuata, che concentra i flussi in inverno, unita alla mancanza di disponibilità soprattutto alberghiera. E tra le ultime tendenze si affaccia anche quella del last minute. Un trend che, sottolinea Matteo Gambardella, pm Viaggidea, “porta spesso delle problematiche di disponibilità e di prezzo rispetto al quale ci siamo attivati contrattando il rilascio delle camere più sotto data”. Malgrado questo, l’area sta riconquistando quel posto al sole nella mappa delle top destination lungo raggio che sembravano aver perso negli ultimi anni. E attraggono sempre più nuovi target di clientela.
I nuovi turisti tricolore
Tra i nuovi trend emergono i gruppi leisure appartententi a categorie specifiche, come single, ballerini, terza età, con i mercati tematici in cerca di spazi. A livello di prodotto si affermano anche i just adults.
Lo zoccolo duro della clientela che acquista i Caraibi è, però, ancora costituito da coppie, honeymooners e famiglie nei periodi di chiusura delle scuole anche se tra le nuove tendenze, osserva Lucilla Venditti, responsabile d'area per Best Tours Italia, “aumentano le richieste di clienti che desiderano celebrare su un'isola la cerimonia di nozze”. Anche la mappa delle destinazioni nell'area è destinata ad ampliarsi: “Ci sono sempre richieste per ulteriori isole dei Caraibi da collegare con voli diretti. La difficoltà – osserva Sante Vitale, direttore commerciale di Press Tours – sta nel trovare il prodotto giusto al giusto prezzo”.
Cuba e le altre
Gli occhi (e gli investimenti) dei tour operator sono puntati in questo momento tutti su Cuba, destinazione che nell'ultimo periodo ha visto crescere fortemente la domanda. “Cuba è stata la nostra prima destinazione oltre oceano. Quello a cui stiamo lavorando ora, con lo sbarco degli Eden Hotels sullisola - spiega Nardo Filippetti, presidente Eden Viaggi - rappresenta un'evoluzione naturale, anche in relazione all'apertura con gli Stati Uniti. Questo ci permetterà di essere protagonisti sull'isola anche in futuro, e non solo nella villaggistica”.
Sempre su Cuba si concentra anche l'attenzione di Veratour, che dopo 7 anni di assenza tonerà a Varadero con una struttura. “Stiamo lavorando per ottimizzare il grande interesse che l'apertura con gli Stati Uniti ha suscitato anche in Italia”, spiega il presidente del t.o., Carlo Pompili. La struttura, attualmente in fase di ristrutturazione, conterà 140 camere.
Ma non c'è soltanto Cuba nella mappa degli operatori: “L'area dei prodotti più performanti quest'anno è stata certamente quella di Cuba e Santo Domingo, ma - sottolinea ancora Venditti di Best Tours Italia- continua la crescita di Aruba, che sta gradualmente rimpiazzando Antigua tra le mete più alla moda”.
