Ultimo aggiornamento alle 10:15
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Turismo negli States,
ripresa da sfruttare:
le strategie dei t.o.

Un'occasione da non perdere. Gli Stati Uniti, dopo un paio d'anni di flessione, sono tornati a crescere. E nel 2014 hanno fatto registrare un pi' che incoraggiante 11 per cento di crescita per gli arrivi dall'Italia. Il che si è tradotto in 950mila pax dalla Penisola: un tesoretto che i tour operator non hanno nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire.

Unico ostacolo per agganciare la ripresa della destinazione, l'incognita del dollaro: se negli anni scorsi la carta da giocare era il cambio favorevole dell'euro rispetto al biglietto verde, ora la valuta statunitense ha registra un'impennata.

“Stiamo vivendo un momento di attesa. I dati sul booking dei primi mesi sono confortanti - analizza Giuseppe Gerevini, responsabile prodotto Usa di Alidays -. Le prenotazioni legate al segmento honeymooner, che concretizza in questo periodo ed è quello che generalmente ha un budget di spesa più alto, tengono bene”.

Il caro dollaro ha colto un po’ tutta la filiera di sorpresa: “Le ripercussioni - spiega Cesare Ferrari, product manager Usa de i Grandi Viaggi - si stanno facendo sentire. Siamo comunque fiduciosi, perché sarà difficile che il dollaro vada oltre l’attuale soglia”.

Anche in casa Best Tours qualche effetto già si è registrato: “Sicuramente - evidenzia il p.m. North America, Sergio Agrò - la modifica del rapporto euro-dollaro ha generato qualche difficoltà nella gestione delle pratiche e un leggero rallentamento”. Nemmeno la fascia alta di mercato è immune, come sottolinea Quiiky: “Il nostro è un target altospendente, ma questo - spiega il direttore generale, Alessio Virgili - non significa che non sia attento ai costi.”.

Il salvagente del blocca-prezzo
Per venire incontro ad adv e clienti la maggior parte dei t.o. sta optando per le formule blocca-prezzo, che mettono in salvo dall'adeguamento dollaro. “La nostra politica - spiega la product manager Usa di Hotelplan, Anna Gobetto - prevede che dal momento della conferma della pratica non ci sia più alcun adeguamento. Una strategia che oggi si sta rivelando vincente”. Altri offrono formule ad hoc, come Idee per Viaggiare: “Per far fronte a eventuali contraccolpi - spiega il p.m., Liberato Esposito - diamo la possibilità al cliente, con una cifra forfettaria che va dai 30 ai 50 euro a persona, di avere il prezzo bloccato fino alla partenza”.

Obiettivo: salvare i margini
Uno dei possibili pericoli è quello del sottocosto: “La lotta al ribasso un po’ si sente -, ammette Consuelo Cerri, responsabile prodotto di Viaggidea -. Ovviamente, sulla prossima estate stiamo sacrificando i nostri margini per evitare aumenti consistenti ai clienti e ci sarà una leggera flessione”.

La partita vera potrà invece giocarsi sui mesi invernali: “Sarà sul prossimo inverno che si dovrà iniziare a fare un pricing totalmente diverso - mette infatti in luce Cerri -, facendo uno sforzo per avere costi più bassi e riuscire a proporre al cliente un prezzo logico”.

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