Ultimo aggiornamento alle 12:32
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Non solo Turchia: Turbanitalia allarga gli orizzonti

di Oriana Davini

"Siamo una via di mezzo tra uno specialista e un generalista". Graziano Binaghi (nella foto), direttore generale di Turbanitalia, usa queste parole per spiegare la strategia seguita dal t.o.

Se la Turchia rimane il core business storico dell'operatore, con una programmazione che spazia dai tour culturali ai combinati con il Mar Rosso, dalle crociere in caicco al Maxima Paradise Resort a Ozdere, commercializzato in esclusiva per il mercato italiano, il 2015 vedrà Turbanitalia impegnato anche su altri fronti.

I cataloghi cartacei raddoppiano: il monografico dedicato alla Turchia sarà affiancato da una pubblicazione che raggruppa l'offerta del t.o. in Oman, Emirati Arabi, Armenia, Georgia, Uzbekistan, Egitto, Sri Lanka e, new entry in programmazione, Iran. "Lavoriamo molto sugli itinerari personalizzati per uscire dai classici tour ingessati - conferma il manager -, è la nostra arma commerciale per battere la concorrenza".

Una strategia che raccoglie consensi di pubblico e numeri: Turbanitalia, infatti, ha chiuso il 2014 con il fatturato in crescita del 20 per cento e l'obiettivo per l'anno in corso è tornare ai volumi realizzati tra il 2009 e il 2011, con circa 10mila passeggeri movimentati.

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