Ai crocieristi piace caldo.
Il Mediterraneo rimane il prodotto più richiesto in agenzia, ma nonostante gli sforzi compiuti dalle compagnie per stimolare le prenotazioni dei periodi di spalla, la domanda continua a concentrarsi sulla stagione estiva, capace da sola di far muovere oltre la metà dei viaggiatori (il 52,5 per cento).
Resta ancora marginale, invece, la domanda che si muove da novembre a febbraio (11,8 per cento del totale), mentre il 35,7 è quella che si muove in bassa stagione. A discutere della concentrazione disomogenea del traffico, i player del mercato durante la tavola rotonda che ha aperto i lavori dell'Italian Cruise Day.
"Quello di indirizzare i crocieristi verso i mesi invernali è un vecchio adagio che si sente ormai da molto tempo ma di fatto - ha sottolineato il presidente e amministratore di Risposte Turismo, Francesco di Cesare - i risultati incassati dalle compagnie vanno ancora nella direzione opposta". Uno squilibrio ancora netto, quello registrato dai porti nostrani, destinato però a mutare, secondo il country manager per l'Italia di Msc, Leonardo Massa. "Per quello che riguarda le crociere nel Mediterraneo - ha evidenziato - la situazione può essere cambiata se solo si interviene sugli itinerari e sulla durata delle crociere". Secondo alcuni arrivano per lo più dall'estero le chance di aumentare il peso della bassa stagione.
"Opportunità forti per migliorare i numeri - ha indicato il membro del cda di Roma Cruise Terminal, Roberto Alberti - vengono dagli ospiti extra europei e in particolare dal mercato americano. Un target, questo, che deve però essere convinto a viaggiare anche durante i mesi più freddi puntando sul miglioramento dell'attrattività degli scali e delle città".