Ultimo aggiornamento alle 14:01

Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia
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Le posso offrire un caffé?

Lunghe coincidenze, aerei in ritardo o partenze mancate con snervanti attese del volo successivo. Oppure anche solo stanchezza per la traversata a lungo raggio dopo una levataccia molto prima dell'alba.

È l'altra faccia degli aeroporti di tutto il mondo, un universo di colori, rumori, viavai continuo, ma anche di esseri umani sfiniti dalla stanchezza in attesa di iniziare una vacanza, tornare verso casa, riprendersi per il prossimo appuntamento di lavoro.

Occhi rossi, teste che ciondolano, bocche che si allargano in sbadigli difficilmente contenibili. Chi ha viaggiato un po' nella vita sa di cosa sto parlando e come la stanchezza in alcuni casi riesca a prendere il sopravvento su qualsiasi inibizione. Piuttosto ci contorciamo in posizioni improbabili per riuscire a guadagnare qualche minuto di sonno.

Oppure ci rimettiamo in moto alla ricerca di un buon caffé. O comunque un caffé che ci ridia un po' di adrenalina ed energia.

Permettetemi la parola: genio del marketing. Lo considero così chi ha ideato l'iniziativa promozionale della Douwe Egberts partita dall'aeroporto di Johannesburgh e testimoniata da un video su Youtube che sta scalando le classifiche delle visualizzazioni.

Una semplice macchina che distribuisce caffé. Meta di pellegrinaggio di passeggeri ciondolanti. Senza fessure per le monete. Senza tasti di erogazione. Ma con il comparto per la discesa del bicchiere fumante di caffeina. Sguardi che girano intorno all'oggetto, movimenti anche un po' nervosi che generano ulteriore stanchezza e, immancabile, lo sbadiglio. E, improvviso, il bicchiere di caffé. Omaggio.

Il tutto grazie a una telecamera studiata ad hoc per riconoscere il movimento facciale dello sbadiglio e omaggiare lo stanco viaggiatore di un caffé. Offre Douwe Egberts.

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