Se fossi tedesco penso che sarei orgoglioso di essere tedesco. Ma siccome sono italiano la prima cosa che mi esce dalla bocca alla lettura di questa notizia è il solito: “Ma perché loro sì e noi no?”.

Succede quindi in Germania, nel Baden-Wurttemberg, Sud-Ovest del Paese, terra di grandi parchi, riserve naturali, verde sconfinato. Un verde che si estende anche agli ettari di terra dell'aeroporto di Stoccarda, circa 200 sembra quelli ricoperti di prati. Cosa si sono inventati da quelle parti? La produzione del miele.

Come ben noto il prezioso prodotto naturale non nasce da solo, ma servono le api. A Stoccarda ne hanno portate di 4 specie diverse, creando un'apicoltura di tutto rispetto. Ma perché tutto questo? Grazie alla produzione del miele si può monitorare lo stato di fiori e pollini nell'arco di tre chilometri, raggio d'azione delle api, e quindi valutare l'impatto ambientale dei voli aerei. Oltre a creare una fonte di reddito alternativa dalla vendita del miele. Giusto per non farsi mancare niente e aumentare l'invidia, in aeroporto si possono prenotare anche tour a tema e visitare i luoghi di questa e altre iniziative.

Se fossi olandese, invece, non saprei come comportarmi. Ma siccome sono italiano sale la classica frase: “Dicono tanto di noi, ma poi sono tutti uguali”.

Già, ma come si fa a fare una scelta di questo tipo: abbassare la guardia sulla sicurezza dei voli (a Schiphol, mica un aeroportucolo qualunque) o sacrificare le 10mila oche che in stormo possono mettere a repentaglio aerei e loro passeggeri? Il Governo ha optato per la seconda soluzione e gli animalisti sono insorti. L'istinto di chiunque sarebbe lo stesso animalista (10mila oche, sono tante!), o perlomeno chiedere soluzioni alternative. Ma davvero non saprei come comportarmi.

Nel dubbio prenoto un volo su Stoccarda.