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Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia
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Gabbiani sotto attacco

Siamo nell’era di Angry Birds e nei giorni fatali per il tacchino, pennuta vittima sacrificale del Giorno del Ringraziamento (mi perdonino i vegetariani, ma chi ha provato almeno una volta il tacchino ripieno di Thanksgiving non lo scorda più). In un angolo degli Stati Uniti si sta decidendo il destino di un altro pennuto e la sentenza è una: allontanamento o morte.

Siamo a San Jose, terza città della California, un milione di abitanti e un aeroporto, intitolato a Juan Santamarìa, eroe nazionale in Costa Rica, con oltre 4,5 milioni di passeggeri l’anno. Uno scalo in crescita, in vent‚anni ha più che quadruplicato il traffico, ma con un nemico terribile e, finora, invincibile: i gabbiani.

Pennuti di discreta dimensione, passione di grandi e piccoli lungo le spiagge di tutto il mondo, in America sono temibili, forse anche perché la dicitura anglosassone, Seagull, chissà perché già da sola incute un certo rispetto e timore. Il loro volare non ha confini e si permettono di varcare anche le aree destinate ad altro tipo di voli, quelli civili e commerciali, quelli degli aerei.

I seagull sono abbastanza pieni di sé e non nutrono molto rispetto per i colleghi di ben altre dimensioni, un po' come i cagnolini che hanno l'ardire di abbaiare e ringhiare ad alani o sanbernardi. Che sia un B737 o un A330, loro si lanciano in picchiata e in caso di impatto ovviamente hanno la peggio, non senza provocare danni: lo sa bene la Southwest, che la scorsa primavera ha speso 50mila dollari per riparare il motore in cui erano stati risucchiati due seagull; o la United, il cui B757 nel 2009, poco dopo il decollo, fu costretto a un atterraggio di emergenza con entrambi i motori collassati. Il tutto, ovviamente, con grave pericolo per i passeggeri.

A San Jose le forze dell'ordine aeroportuali hanno carta bianca per usare le armi in caso di emergenza, ma i pennuti sono sempre lì minacciosi. L'amministrazione locale, vista la situazione, la scorsa settimana ha votato un emendamento per cui tutto il personale aeroportuale potrà (o dovrà, non è ancora chiaro), girare armato e sarà libero di tirare al gabbiano per la sicurezza dei passeggeri. Colpi per spaventare, assicurano, ma in caso di mali estremi possono abbatterli.

Chissà se il fuoco incrociato questa volta scoraggerà i seagull. Nessun giudizio morale sul provvedimento. Quel che è certo, per la direzione dell'aeroporto, i gabbiani rappresentano un'ansia e un pericolo e qualcosa si deve fare.

Chissà come reagirebbero se sapessero che in Italia esiste addirittura una compagnia che porta il nome del più celebre dei gabbiani, Jonathan Livingston. Consiglierei a Riccardo Toto di non chiedere mai di volare da quelle parti.

twitter @linovuotto

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